La storia si ripete. Il Milan manca l’appuntamento con la vittoria contro l’Udinese, ma subito dopo anche l’Inter non riesce a battere il Genoa: e così, proprio come una settimana fa, le posizioni di classifica restano invariate, per quanto all’appello manchi ancora il Napoli, atteso domani sera dalla trasferta di Roma con la Lazio.
MIilan-Udinese 1-1: l’analisi della partita
Il Milan doveva vincere a tutti i costi per dare linfa alle ambizioni scudetto, invece, proprio come a Salerno, non ci è riuscito, finendo per farsi incartare dall’Udinese. Una prestazione scialba quella dei rossoneri, incapaci di dare ritmo e intensità sin dall’inizio, riuscendo a rendersi pericolosi solo grazie alle giocate individuali di alcuni elementi.
Eccezion fatta per Leao, l’unico degli attaccanti a salvarsi, la squadra di Pioli non ha però mai trovato la scintilla giusta, e se con la Sampdoria il portoghese era stato sufficiente lo stesso non è accaduto ieri, dove la zampata dell’1-0 (29’) non è bastata. Nella ripresa infatti il Milan è calato in modo preoccupante, finendo schiacciato dalla pressione dell’Udinese, decisa a uscire da San Siro con un risultato positivo.
L’episodio giusto è arrivato al 66’, anche se sul gol di Udogie c’è un errore arbitrale piuttosto grosso: il giocatore bianconero devia la palla in rete con il braccio sinistro, ma nessuno, né in campo né al Var, se n’è accorto. Ad ogni modo il risultato è giusto, anche perché i rossoneri, nella mezz’ora successiva, non sono riusciti a creare praticamente nulla, limitandosi a un mezzo pallonetto del solito Leao, a un paio di serpentine di Saelemaekers e a un tiro ravvicinato di Romagnoli respinto da Silvestri.
E così l’Udinese, una volta incartata la partita, non ha dovuto fare altro che far scorrere il cronometro, peraltro sfiorando la vittoria in pieno recupero con un destro di Deulofeu parato da Maignan. Troppo poco per prendersi i 3 punti, e se il sogno scudetto resta ancora vivo bisogna solo ringraziare il Genoa di Blessin, capace di fermare l’Inter sul pareggio.
Le parole di Pioli
“Il gol di Udogie non è un episodio dubbio, il giocatore dell’Udinese fa gol di mano – ha sbottato Pioli -. Ci sta che l’arbitro non avesse visto perché c’erano tanti giocatori davanti, ma che non l’abbia visto il Var è difficile, è un errore grave che ha deciso il risultato finale. Sicuramente non abbiamo fatto una partita eccezionale, ma gli errori sono evidenti e in più ci sono stati 45′ di gioco effettivo, questo non è possibile nel calcio moderno, la responsabilità è di chi dirige la gara. Ora pensiamo a fare meglio, perché ne abbiamo la possibilità”.
Genoa-Inter 0-0: l’analisi della partita
Se Atene piange, Sparta non ride. Già, perché a ridare morale al Milan uscito furibondo da San Siro ci ha pensato l’Inter, fermata sullo 0-0 a Marassi dal Genoa. Blessin si conferma un specialista del pareggio (5 su 5), ma al di là dei meriti dei rossoblu, assolutamente innegabili, sono i nerazzurri ad aver mostrato ancora una volta dei limiti sorprendenti.
La macchina da gol vista fino a Natale, infatti, s’è inceppata e ora non si può più parlare di caso: le occasioni ci sono, ma nessuno la butta dentro. E così gli avversari guadagnano coraggio, proprio come il Genoa visto ieri, spinto da quel mix di disperazione e incoscienza già visto a Salerno una settimana fa.
Qui però non c’era il Milan bensì l’Inter di Inzaghi, che nel primo tempo ha addirittura rischiato di andare sotto: Gudmumdsson s’è letteralmente divorato la palla dell’1-0, un minuto dopo che Calhanoglu aveva fatto lo stesso. Il match è proseguito su ritmi piacevoli ed interessanti, con i nerazzurri che, col passare del tempo, hanno guadagnato campo, tanto da chiudere all’arrembaggio. Inzaghi però, nonostante il tridente finale con Dzeko, Lautaro e Caicedo, non è riuscito a spuntare la contesa, lasciando così sul prato di Marassi punti preziosi in chiave scudetto. Certo, il Milan continua a sbagliare e i giochi restano aperti, ma il Napoli potrebbe approfittarne e complicare parecchio la corsa dei campioni d’Italia.
Le parole di Inzaghi
“Normale che il risultato ci lasci l’amaro in bocca – le parole di Inzaghi -. Potevamo approcciare meglio la gara, sapevamo di trovare una squadra in salute che ci ha creato qualche problema nei primi 20′, poi avremmo meritato di più. Abbiamo tirato 20 volte in porta, ma non riusciamo più a fare gol, dobbiamo fare meglio ma senza abbatterci. Siamo delusi dal risultato, la prestazione c’è stata ma in campionato non si vince da tanto, dobbiamo tornare a farlo al più presto. Spiace per i tifosi che ci hanno sostenuto fino al 95esimo, ma devono essere orgogliosi per quanto fatto in questa stagione: abbiamo vinto la Supercoppa, siamo agli ottavi di Champions e primi in campionato da ottobre”.
Empoli-Juventus (ore 18 Dazn)
Oggi invece è il turno della Juventus, che ritrova l’atmosfera del campionato dopo il pareggio di Vila-Real. Un 1-1, quello in terra spagnola, che fa il paio con gli ultimi due raccolti con Atalanta e Torino, per un trittico non certo da buttare, ma neanche in linea con il blasone e le ambizioni del club. A rendere tutto meno amaro ci hanno pensato i bergamaschi di Gasperini perdendo a Firenze, ora però urge tornare alla vittoria e la trasferta di Empoli può essere l’occasione giusta. I toscani giocano un bel calcio e già all’andata riuscirono nell’impresa di battere la Signora, per giunta a casa sua, però non vincono da 10 partite e non attraversano certo il loro momento migliore: i 3 punti, insomma, sono pressoché obbligatori.
Le parole di Allegri
“All’andata abbiamo perso e l’Empoli è una squadra difficile da battere, ma bisogna essere consapevoli di dover vincere – ha confermato Allegri in conferenza stampa -. Bisogna fare una partita pesante, contro il Villarreal siamo riusciti a sfruttare l’ampiezza del campo, qui però sarà diverso. Quanti punti servono per arrivare in Champions? Non ve lo dico, ma visto che siamo fuori dalla corsa scudetto posso parlare di quella: basteranno 85 punti per vincerlo, noi però non ci possiamo arrivare. Come mai facciamo pochi gol? A saperlo avremmo risolto il problema…”.
Le formazioni
Il tecnico bianconero è alle prese con diverse assenze, otto per la precisione: ai soliti Chiesa, Chiellini, Bernardeschi e Dybala, infatti, si sono aggiunti anche Alex Sandro, Rugani, Kaio Jorge e McKennie, quest’ultimo costretto a uno stop di almeno 60 giorni. Il turnover insomma sarà limitato e pazienza se mercoledì c’è la semifinale d’andata di Coppa Italia con la Fiorentina: i 3 punti di oggi sono altrettanto importanti, ragion per cui Allegri chiederà ai suoi di stringere i denti, schierando così un 4-4-2 con Szczesny in porta, Danilo, De Ligt, Bonucci e Pellegrini in difesa, Cuadrado, Zakaria, Arthur e Rabiot a centrocampo, Vlahovic e Kean in attacco.
Andreazzoli, a secco di vittorie dal 10 dicembre scorso (0-1 a Napoli), risponderà con un 4-3-1-2 che vedrà Vicario tra i pali, Stojanovic, Romagnoli, Viti e Parisi nel reparto arretrato, Zurkowski, Asllani e Bandinelli in mediana, Bajrami alle spalle della coppia offensiva composta da Henderson e Pinamonti.