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In Borsa l’Ucraina fa meno paura, il petrolio frena e a Piazza Affari torna sulla scena il risiko bancario

La Borsa scommette sull’uscita diplomatica dalla crisi Russia-Ucraina e avvia il recupero – A Milano occhi sul risiko bancario. Unicredit non si muove, ma il profumo di Opa resta

In Borsa l’Ucraina fa meno paura, il petrolio frena e a Piazza Affari torna sulla scena il risiko bancario

Si spegne l’effetto Putin e torna a farsi sentire la sindrome di Powell. Saprà il presidente della Fed, si chiede il Wall Street Journal, domare quell’inflazione che gli è sfuggita di mano? In attesa di una risposta, i mercati festeggiano il ritiro delle truppe russe dai confini ucraini e la ripresa dei negoziati. Frenano gas e petrolio, l’Europa fa i conti con i costi della crisi (pil +0,3% contro +2,3% del terzo trimestre). Ma, a spiegare lo stato d’animo di europei ed americani, è il boom delle compagnie aeree (+5,9% l’indice a Wall Street) e del settore viaggi (Expedia sale a doppia cifra). C’è grande voglia di ripartire, nonostante tutto.

L’inflazione non è un problema per la Cina e i prezzi alla produzione sono saliti di poco più del 9% in gennaio, l’incremento più basso degli ultimi sei mesi. Si vedono gli effetti dell’opera di moderazione dei prezzi delle materie prime intrapresa dalle autorità nel corso del 2021. Il rallentamento lascia spazio per interventi di stimolo monetario. Stanotte il governatore Yi Gang ha detto che sono in arrivo azioni di sostegno in alcuni ambiti economici deboli.

Avanzano i listini del Drago: Hong Kong +1,3%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,7%.

Positive anche le altre Borse della regione: Nikkei +2%, Kospi di Seul +1,9%, Sidney +1%. Sulla parità l’indice Straits Times di Singapore ed il BSE Sensex di Mumbai, reduce dalla miglior seduta degli ultimi anni.

L’inflazione resta invece un problema per gli Usa. Lo conferma l’aumento dei prezzi alla produzione di gennaio (+1% contro +0,5% previsto).

Ma a dominare la scena ieri è stata la soddisfazione per l’evoluzione della crisi ucraina. Chiudono in salita gli indici principali: Dow Jones +1,22%, S&P 500 +1,58%. Meglio di tutti il Nasdaq +2,53%.

Intel Corp ha acquisito l’israeliana Tower Semiconductor per 5,4 miliardi di dollari. L’obiettivo, ha spiegato l’azienda, è supportare la crescente domanda di semiconduttori producendo anche per conto terzi.

I repubblicani stanno provando a bloccare il voto della commissione bancaria del Senato sui nominati da Biden alla Fed. L’obiettivo è fermare la conferma di Sarah Bloom Raskin a vicepresidente, viste le sue posizioni sul cambiamento climatico.

I future di Wall Street sono in lieve calo. I Treasury Note a dieci anni restano a 2,02% (-2 punti base).

Si assesta il petrolio: WTI poco mosso a 92 dollari il barile, dal -3,5% della seduta precedente.

Le Borse rimbalzano, la minaccia del gas resta

Rientrano nelle caserme i soldati dell’armata russa, rimbalzano i listini della vecchia Europa. Respirano i mercati, ma resta lo shock per la vulnerabilità dimostrata dall’economia del Vecchio Continente verso il vicino dell’Est. Causa la bolletta energetica, l’Unione Europea ha accusato a dicembre un disavanzo commerciale di 4,6 miliardi di euro, rispetto al surplus di 28,3 miliardi di dicembre 2020, con un aumento delle esportazioni del 14,1% parallelo a un incremento delle importazioni del 36,7%.

La Bce, inoltre, anticipa l’effetto di un possibile razionamento del gas naturale del 10% sulle imprese europee: per l’Italia l’impatto sarebbe dell’8% sul totale del valore aggiunto. Poco minore il danno per la Germania (-6%). Indicazioni in chiaroscuro anche dallo Zew: l’indice sulla fiducia economica in Germania risale (54,3 punti da 51,7) al di sotto delle previsioni. Segnali che tendono a favorire la linea della prudenza di Francoforte sull’aumento dei tassi. Ma i mercati tornano a prezzare un rialzo di oltre 50 punti base entro fine anno.

Cala lo spread, Btp vicini al 2%

Scende la minaccia delle armi, si riaffaccia la pressione dell’inflazione in arrivo dagli Usa. I Btp si avvicinano di nuovo alla soglia del 2% (superata dal T Bond americano), il tasso del decennale tedesco è salito in seduta fino a 0,33%, ai massimi dal novembre 2018. Lo spread si abbassa a 167 punti base (-1,35%).

Il Tesoro ha annunciato per oggi un’operazione di riacquisto su quattro titoli utilizzando le eccedenze di cassa disponibili sul Conto del Tesoro.

Il Belgio ha lanciato un nuovo titolo di Stato con scadenza 22 giugno 2053 da 5 miliardi di euro e ordini che hanno superato i 36 miliardi.

Milano (+2,09%) azzera le perdite

Piazza Affari ha recuperato per intero le perdite della vigilia: l’indice guadagna il 2,09% ad un soffio dai 27 mila punti (26.967 punti).

Stesso copione sugli altri mercati: Francoforte +1,98%; Parigi +1,86%; Madrid +1,71%. Più arretrate Amsterdam (+0,98%) e Londra (+1,03%).

La piazza più brillante è Mosca (+3,42%), nonostante il calo del gas naturale.

La prostata fa volare Astrazeneca (+5,8%)

Corre il settore salute. AstraZeneca avanza del 5,83% dopo i test positivi sulla sperimentazione di fase avanzata di un trattamento per il cancro alla prostata.

In grande evidenza a Londra il colosso minerario Glencore (+3%). L’utile netto è balzato a 4,97 miliardi di dollari dalla perdita di 1,9 miliardi dello scorso anno. Il cda ha proposto un dividendo base di 0,26 dollari per azione e ha annunciato un buyback di 550 milioni di dollari.

Renault, che possiede la marca russa Autovaz, mette a segno un rialzo del 5,5%.

Bper alle stelle, ora nel mirino c’è Pop Sondrio

Tornano alla ribalta di Piazza Affari i titoli del credito. Su tutti svetta Bper (+9,2%) dopo la conquista (per 1 euro più dote di 530 milioni) di Banca Carige. Kepler ha alzato il giudizio a buy da hold. Sale del 3% circa la Popolare di Sondrio, probabile prossimo mattoncino del polo bancario imperniato sull’istituto emiliano (e su Unipol).

Avanza anche Unicredit (+2,1%) assieme alla potenziale preda Banco Bpm (+2,9%). Corre anche Intesa (+3,1%).

Nel gestito brilla Fineco (+3,9%) assieme a Banca Generali (+3%) dopo la pubblicazione del nuovo piano industriale.

Voglia di viaggi, schizza Autogrill

Da segnalare Autogrill in orbita con un rialzo del 10,1%. Si moltiplicano i segnali di interesse per il settore viaggi e tempo libero in vista della fine delle restrizioni per la pandemia.

Nessuna blue chip ha chiuso la seduta in rosso, salvo i petroliferi, frenati dalla discesa del greggio: Eni -1,2%. Tra i settori più comprati l’automotive: Stellantis avanza del 4,1% davanti a Brembo e Pirelli. Corrono Leonardo (+4,6%) e Moncler (+2,8%). Avanza del 7% Aedes sull’interesse per la Siiq da parte di Hines e Fortress. Casta Diva in rally (+8,28%) a quota 0,366 euro dopo che l’azienda ha acquistato Genius Progetti, agenzia di eventi di Sassuolo. Debutto record su Esg di Technoprobe (+15%), la multinazionale brianzola leader nei test sul funzionamento dei chip nel corso del ciclo di produzione. La società conta su 11 stabilimenti (di cui due in Italia).

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