La lettura è rivolta democraticamente a tutte le generazioni coinvolte nei passaggi generazionali con dimensioni patrimoniale di varia natura e di vario spessore
E’ appena uscito il nuovo saggio di
Emanuele Sacerdote – che per
Firstonline ha pubblicato diversi articoli – sui passaggi generazionali che osserva la questione da un punto di vista diverso e toccando i temi più esistenziali e emozionali. Emanuele Sacerdote traccia in trentatré discorsi i punti salienti sul tema della continuità dell’azienda di famiglia.
“Il mio più forte timore è che non ci sia abbastanza spazio per tutti, dato che, al momento, l’azienda non è sufficientemente grande. Siamo cresciuti insieme e siamo uniti, ma ci sono delle differenze personali da tenere in considerazione per come siamo stati educati e per come siamo maturati. Se lo chiedessi a mio
padre e a mio zio mi direbbero che adesso questo non è un problema, che la questione della successione si risolverà prossimamente e che ci sarà sempre spazio per tutti. Purtroppo, la mia percezione è che questi aspetti saranno fonte di dispute interne a torto o a ragione.”
Il libro inizia con una domanda che si pone la futura erede di un’impresa familiare: cosa devo fare per diventare un’erede migliore?
L’oggetto centrale del saggio è la continuità, l’eredità del patrimonio identitario e industriale, da traghettare alla prossima generazione. Il tema del passaggio generazionale è un tema caldo per l’imprenditoria in un momento storico di cambiamenti epocali.
La modalità narrativa è diretta, asciutta e personale e si svolge attraverso una conversazione personale tra un diversamente giovane erede e una giovane futura erede curiosa di migliorarsi.
Il saggio si ispira a esperienze di vita vissuta e descrive l’intervallo temporale nel quale il futuro erede si prepara a entrare nella ventura e, proprio il tempo futuribile, cioè il tempo in divenire, è l’architrave e il
corridoio portante su cui viene tessuta la tela.
Il lavoro traccia un percorso a tappe sul passaggio generazionale che non è semplicemente il trasferimento di testimone, bensì la frontiera di salvezza, la copertura assicurativa, l’innovazione genetica, il ricambio congenito e organico, il processo di scambio, l’equilibrio tra similitudini e differenze, capaci di fortificare l’azienda dell’essere e di preparare l’azienda del divenire.
Lo sviluppo del saggio intende spingersi oltre la semplice descrizione del passaggio inoltrandosi in
argomentazioni e in suggestioni poco trattate che però, se smarcate, potrebbero facilitare la comprensione e la relazione delle parti coinvolte. La costruzione del libro si snoda su un percorso a tappe che offrono un’inedita vista sugli aspetti concettuali e pratici, ma anche emozionali e razionali, riferiti ai momenti più intensi e salienti dell’inclusione, dell’innesco e dell’insediamento.
La struttura del libro si compone di quattro capitoli – la continuità, il progresso, la consapevolezza e l’indipendenza – che a loro volta si dipanano in trentatré approfondimenti senza un
predeterminato ordine logico-sequenziale.
Il libro non ha vera e propria conclusione in quanto rimanda a valutazioni, anzi autovalutazioni, che
impongono un ulteriore lavoro.
Il libro