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Acea, il depuratore di Fregene diventerà un sito culturale

L’impianto di Fregene, sul litorale romano, consente di contenere i consumi energetici e ridurre la produzione di rifiuti e dei prodotti chimici impiegati nei processi di depurazione delle acque

Acea, il depuratore di Fregene diventerà un sito culturale

Situato all’interno della Riserva naturale del litorale romano, nel comune di Fiumicino, il depuratore di Fregene coincide con l’avvio del progetto DepurArt targato Acea, che si pone l’obiettivo di trasformare l’impianto – in seguito anche altri depuratori – in un sito culturale, dando la possibilità ai cittadini di vedere da vicino come funziona il depuratore e le sue tecnologie. Il tour “interattivo” si avvale di una app utilizzabile dal proprio smartphone, che permetterà attraverso documenti audio, foto e video di spiegare a cittadini e studenti il complesso processo di depurazione dell’acqua e l’importanza che riveste a livello ambientale. 

“Il depuratore di Fregene – ha dichiarato Claudio Cosentino, presidente di Acea Ato2- grazie alle tecnologie impiegate e al recente ammodernamento dell’impianto, consente una gestione che, oltre a contenere i consumi energetici, riduce la produzione di rifiuti e dei prodotti chimici impiegati nei processi di depurazione delle acque”.

Nel dettaglio, il depuratore di Fregene è in grado di trattare i residui di scarico di circa di 76 mila abitanti e circa 6mila tonnellate l’anno di fanghi che dopo il processo di depurazione, possono essere usati in agricoltura. La qualità dell’acqua, trattata tramite lampade a radiazione ultravioletta e dosaggio di acido peracetico, permette il suo riutilizzo per l’irrigazione dei campi agricoli, durante i periodi di siccità. Il sistema di telecontrollo assicura un costante rendimento dell’impianto e una manutenzione preventiva in grado di evitarne i guasti. I dati di funzionamento dell’intera struttura sono monitorati ed analizzati h24 nella sede di Acea Ato 2.

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