Sanofi chiude il 2021 con un utile netto in calo ma risultati finanziari migliori rispetto alle attese. Il colosso farmaceutico francese, nato nel 2004 dalla fusione di Sanofi-Synthélabo e Aventis, ha chiuso il 2021 con ricavi pari a 37,8 milioni di euro, in crescita del 7,1%, trainato dalle vendite del Dupixent, un farmaco contro l’eczema e l’asma (+52,7% a tassi di cambio costanti) e dei vaccini (+6,8%). Anche nel quarto trimestre si registra una crescita delle vendite nella misura del 4.1%. Il titolo quotato sulla piazza di Parigi scambia con una variazione percentuale dello 0,88%.
Nello specifico, l’utile netto è sceso di quasi il 50%, a 6,22 miliardi di euro ma si confronta con il risultato del 2020: un utile netto di 12,3 miliardi di euro, in aumento di quasi il 340% rispetto ai 2,8 miliardi di euro del 2019. Questo grazie alla plusvalenza di oltre 7 miliardi generata dalla cessione della maggior parte delle azioni della biotecnologica statunitense attiva nella cura del Covid, Regeneron. Se si guarda l’utile netto caratteristico – che esclude gli effetti legati a plusvalenze eccezionali – questo si attesta a 8,21 miliardi di euro (+11,8%).
Per tutto il 2021, l’utile per azione è aumentato del 15,5% a tassi di cambio costanti, contro il 14% atteso. Per il 2022, l’azienda si aspetta che i suoi utili per azione continuino a crescere. “Salvo imprevisti eventi avversi importanti”, ha detto la società in una nota.
Dupixent rimane un driver di crescita, con le vendite del 2021 che aumentano del 53% e raggiungono 5,2 miliardi di euro (6 miliardi di dollari). Il potenziale è particolarmente alto in Cina, dopo che il farmaco è stato incluso a marzo nella lista di rimborso nazionale del paese per la dermatite atopica.
Gli investitori sperano che Dupixent possa essere usato per trattare anche nuove condizioni, tra cui una forma di orticaria e una malattia del sistema immunitario chiamata esofagite eosinofila.
Per quanto riguarda il fronte vaccini, il gruppo francese si aspetta ancora di riferire i risultati della sperimentazione in fase avanzata per il suo vaccino Covid-19, Vidprevtyn, sviluppato con GlaxoSmithKline Plc entro il primo trimestre. A settembre aveva annunciato l’abbandono per il suo vaccino anti-Covid a base di mRNA, a causa, del ruolo dominante assunto sul mercato dall’alleanza BioNTech-Pfizer e Moderna.
L’amministratore delegato Paul Hudson è stato attivo negli accordi per espandere il portafoglio di ricerca dell’azienda. A gennaio, Sanofi ha formato un accordo per sviluppare 15 farmaci sperimentali di oncologia e immunologia con Exscientia Plc con possibili pagamenti totali di ben 5,2 miliardi di dollari. A dicembre, la casa farmaceutica ha accettato di acquistare Amunix Pharmaceuticals Inc. per ben 1,2 miliardi di dollari per aggiungere altri farmaci contro il cancro.
E in occasione del “50° anniversario, Sanofi cambia pelle. “Abbiamo intrapreso la trasformazione e la modernizzazione più significativa della nostra storia – ha detto Paul Hudson, Chief Executive Officer di Sanofi -. La nostra nuova identità è un’estensione naturale di questa strategia e un passo importante che simboleggia gli sforzi congiunti che l’azienda intraprenderà per raggiungere la propria ambizione di trasformare la pratica della medicina”.
Il nuovo logo rappresenta il viaggio della scoperta scientifica: da un punto di partenza – la curiosità, la volontà di esplorare tutte le possibilità – a un traguardo, il momento in cui vengono sviluppate soluzioni innovative per cambiare la vita dei pazienti.