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Borse: Piazza Affari sempre sugli scudi con le banche protagoniste e tonfo di Paypal (-25%) a Wall Street

Piazza Affari ancora in rialzo con le banche che guidano la corsa all’insù in vista della riunione della Bce di domani – Resta aperto il caso Saipem – Colpisce il tonfo di Paypal, che soffre la concorrenza di eBay

Borse: Piazza Affari sempre sugli scudi con le banche protagoniste e tonfo di Paypal (-25%) a Wall Street

Le borse europee chiudono poco mosse, sotto i massimi toccati in seduta, complice il cauto andamento di Wall Street dopo un rapporto sul lavoro deludente e alcune trimestrali poco brillanti, come GM e Starbucks. Salgono invece Alphabet e Advanced Micro Devices (produttore di chip) in scia ai solidi risultati trimestrali, mentre sono inquiete Meta e Amazon in attesa di mostrare i loro numeri. Ma colpisce il tracollo di Paypal, il gigante dei pagamenti digitali, che in una sola seduta perde il 25% per effetto della concorrenza di Ebay.

In Europa la piazza migliore è Milano, che si apprezza dello 0,6% (in tandem con Londra) a 27.388 punti, annullando quasi completamente le perdite di gennaio grazie ai progressi delle banche. Sono più arretrate, a pochi minuti dalla chiusura, Amsterdam +0,16% e Parigi +0,36%. Piatte Madrid +0,01% e Francoforte.

Sotto i riflettori restano i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, in attesa del meeting della Bce di domani: il Bund decennale sale a +0,052, il Btp di pari durata sale leggermente a 1,437, per uno spread stabile a 136 punti base.

Sale l’interesse degli investitori per le parole che Christine Lagarde pronuncerà domani, al termine del direttorio, da cui non dovrebbero uscire novità. L’inflazione continua a correre nella zona euro, come confermano i dati di oggi e questo aiuterà le ragioni dei falchi, ogni accenno della presidente potrà essere quindi letto in una chiave o nell’altra in vista di eventuali azioni future. “La presa di posizione della Banca centrale europea su un’inflazione più persistente sarà cruciale”, sostengono in una nota gli strategist dei tassi di Commerzbank.

In questo contesto l’euro mantiene una buona intonazione contro il dollaro e cerca di agguantare quota 1,13.

Domani si riunisce anche la BoE.

Banche superstar a Piazza Affari

Le banche sostengono l’umore del principale indice di Piazza Affari da almeno tre sedute, grazie alla ritrovata stabilità politica dopo la conferma di Sergio Mattarella al Quirinale (il presidente giurerà domani pomeriggio) e la prospettiva di un cambiamento di passo da parte delle banche centrali, nonostante qualche tensione sui titoli di Stato.

Vola Unicredit +3,23%, tallonata da Banco Bpm +2,38%, Intesa +1,01%, Banca Mediolanum +1,38%, Mediobanca +1,02%, Mps (+2,04%).

Si confermano in denaro Amplifon +3,17%, Interpump +2,01%, Buzzi +1,22%.

Ferrari chiude la sua corsa con un rialzo dell’1,59%, dopo essere rimasta in panne per breve tempo, in seguito alla presentazione dei conti del quarto trimestre 2021, con consegne record di 11.155 auto. Lo scorso anno, ha detto l’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, i ricavi sono saliti “per la prima volta sopra i 4 miliardi di euro”. Con questi risultati il cavallino rampante è sulla strada giusta per raggiungere i target di Ebitda per il 2023. Nel 2021, a causa della pandemia, Ferrari aveva spostato di un anno – dal 2022 al 2023 – i target del piano presentato nel 2018. Per l’anno in corso si stimano utili in crescita.

I titoli in rosso partono da Iveco -2,15%. Qualche presa di beneficio azzoppa Nexi -0,98%, dopo il balzo di ieri.

Saipem, -1,24%, non trova la forza di risalire dopo le pesantissime perdite dei giorni scorsi.

Il mercato resta in attesa di novità su percorso di ristrutturazione finanziaria, dopo l’annuncio di perdite 2021 superiori a un terzo del capitale.

Eni, principale azionista della società di ingegneria, cede lo 0,74% in un contesto fiacco per il comparto oil europeo.

Maire Tecnimont limita il danno allo 0,33%, dopo indiscrezioni su un vecchio progetto del Tesoro che verrebbe rispolverato allo scopo di integrare le due società oil (Saipem e Maire), con l’aiuto di Cdp, per creare così un polo italiano dell’ingegneria. “Al momento non consideriamo credibile l’ipotesi”, sostiene Bestinver.

Inflazione record a gennaio nell’Eurozona

Eurostat stima che l’inflazione della zona euro a gennaio tocchi il record di +5,1% (da 5% di dicembre) principalmente a causa dei forti aumenti dei costi energetici (+28,6% da 25,9% del mese prima). Corrono forte, ma distanti anni luce, cibo, alcol e tabacco (+3,6%).

La fiammata tocca l’Italia, dove il balzo è il più grande da 26 anni: +1,6% su base mensile, +4,8% su base annua (da 3,9% a dicembre). Gli energetici segnano +38,6%. Lo rileva l’Istat, secondo cui “tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici”. Intanto l’istituto cambia il paniere e introduce beni di largo consumo come i tamponi. Tra le novità 2022 ci sono perciò le spese per sedia da PC, friggitrice ad aria, saturimetro (o pulsossimetro), psicoterapia individuale, test sierologico, molecolare e rapido per il Covid, poke take away e streaming di contenuti musicali.

Dagli Usa giunge poi il deludente rapporto Adp sull’occupazione nel settore privato a gennaio: -301mila posti di lavoro, contro attese di +200mila. Si tratta del primo calo dal dicembre del 2020 e del peggiore calo dall’aprile 2020, segno che la variante Omicron ha colpito il lavoro più del previsto. A fare chiarezza arriverà venerdì il rapporto sull’occupazione per il primo mese del 2022, ma già ieri la Casa Bianca ha dichiarato di aspettarsi un dato fortemente influenzato dalla nuova variante pandemica.

Petrolio in rosso, l’Opec+ conferma aumenti

Il petrolio viaggia in retromarcia in questo momento, anche se l’Opec+ non ha modificato le sue decisioni, confermando l’aumento di ulteriori 400mila barili a marzo. La strategia di immissione di petrolio resta graduale, in linea con quanto deciso lo scorso anno, fino a tornare a livelli pre-pandemici, mentre c’era chi spingeva per mosse più consistenti, viste le tensioni sui prezzi. Il Brent cede lo 0,5 e tratta intorno a 88,70 dollari al barile; Wti -0,7%, 87,57 dollari al barile.

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