Nei Comuni italiani riparte la lotta alla plastica. I contributi statali – da 15 a 30mila euro per Comune – sono pronti, in linea con i vari capitoli di spesa della transizione verde. Lunedì 31 gennaio riapre lo sportello del Programma Sperimentale Mangiaplastica del Ministero della Transizione ecologica con una dotazione di 5 milioni di euro. I Comuni potranno presentare domanda per l’acquisto di eco-compattatori per la raccolta differenziata di bottiglie per bevande in Pet capaci di riconoscere in modo selettivo questo tipo di bottiglie e ridurne il volume. La separazione dei rifiuti favorirà il riciclo nell’ottica di economia circolare che molti Comuni sono impegnati a fare, contrastando cattive abitudini di abbandono dei contenitori.
Il programma finanzia l’acquisto di un eco-compattatore ogni 100 mila abitanti. Ciascun Sindaco può ricevere un contributo di 15mila euro per macchinari di capacità media o 30mila euro per eco-compattatori di alta capacità.
Le domande
Oltre che per il 2022, il Ministro Roberto Cingolani ha già previsto ulteriori risorse per il 2023 e il 2024. Le domande sulla piattaforma informatica Invitalia PA Digitale vanno presentate entro il 31 marzo 2022. Le richieste saranno valutate in base all’ordine cronologico di presentazione, considerati, tuttavia, i fondi disponibili per l’anno 2022. Le modalità e i criteri per l’attribuzione dell’agevolazione sulla plastica sono indicati nel decreto del 2 settembre 2021. Per la presentazione dell’istanza, fa sapere il Mite,occorre preliminarmente essere in possesso di un’identità SPID e del codice CUP.
L’Europa
Dall’Europa , intanto, arriva il progetto “Plastic Busters” per il monitoraggio dei rifiuti marini. Il Progetto dal valore di 1.109.976,27 milioni di euro tocca anche la valutazione dei rifiuti e le misure di mitigazione. Il mare, con immissioni fraudolente e scarichi abusivi di materie plastiche, è dentro la strategia mediterranea di salvaguardia delle acque. Per l’organizzazione, sono previste 4 campagne pilota e la creazione di una rete di città costiere per un Mediterraneo senza rifiuti.
Il progetto interessa Grecia, Italia, Giordania, Egitto, Libano, Spagna, Tunisia. All’università di Siena è affidato il coordinamento di tutta l’operazione nell’ambito del programma ENI CBC Med ed il supporto di SDSN MED (Sustainable Development Solutions Network Mediterranean). Le risorse economiche probabilmente non sono sufficienti a controllare tutta l’area mediterranea, ma saranno senz’altro utili a raccordarsi agli altri progetti in corso curati da singoli Stati ed Associazioni.