Omicron morde ancora, brividi di guerra soffiano da Est, la Fed spaventa. Ma si accende a sorpresa una luce sui mercati finanziari: corre sui listini il settore viaggi e del turismo, con l’indice Stoxx Leisure&Travel in rialzo del 3,8% sotto la spinta delle compagnie aeree: Lufthansa +6%, Tui +5%, IAG (il nuovo nome di British Airways) +5%, Ryanair +4%. Anche l’Italia, in attesa di novità su Ita Airways, partecipa al risveglio: Autogrill, società legata a doppio filo alle sorti di viaggi ed aeroporti in particolare, sale del 4% abbondante.
Certo, una sola seduta non fa primavera, specie dopo le sofferenze inflitte dalle restrizioni ai movimenti a un settore chiave per l’economia globale, che nel 2019 assicurava il 10,6% dei posti di lavoro ma che l’anno scorso ha bruciato 62 milioni di buste paga, con un calo di 4,5 trilioni di dollari nel Pil mondiale. Un’ecatombe che ha investito le infrastrutture, come dimostra il calo del traffico negli aeroporti del Bel Paese, che hanno chiuso il 2021 con 80,7 milioni di passeggeri e una contrazione del 58,2% sul 2019, ultimo anno non interessato dalla pandemia, quando il numero dei viaggiatori aveva superato quota 193 milioni. Un consuntivo in crescita del 52,4% sul 2020 ma pur sempre segnato da una profonda crisi, con 113 milioni di passeggeri persi rispetto al 2019.
Non c’è da stare allegri, insomma. Ma per i mercati finanziari, che vivono di aspettative, l’attuale livello depresso delle attività rappresenta soprattutto una buona occasione di acquisto, merce preziosa in tempi di sopravvalutazione dei listini. Una luce l’ha accesa stamane Josefz Varady, il ceo di Wizz Air, la compagnia low cost che ha tentato invano l’acquisto di Easy Jet. I conti, ha detto agli azionisti riuniti a Budapest, “segnalano un finale d’anno nel 2021 negativo che ha deluso le speranze di ripresa. Ma questo ci spinge ad accelerare per la ripresa, magari con una forte campagna di sconti per far decollare l’impiego della flotta (170 aerei), rafforzata negli ultimi mesi. Mi aspetto il tutto esaurito nella prossima estate”.
Un inguaribile ottimista? Vero, ma è questo il sentiment di buona parte degli europei che non vedono l’ora di riprender a viaggiare, stressati dai colloqui a distanza, più che mai ansiosi di frequentare di nuovo alberghi e resort. Lo conferma il report di World Travel & Tourism Council, che non lascia spazio a dubbi: le prenotazioni di viaggi intra-europei per il periodo pasquale di quest’anno sono balzati del 250% rispetto al 2021, mentre quelle per la prossima estate sono già a +80% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In confronto al periodo pre-pandemia, le prenotazioni per Pasqua risultano inferiori del 39%, mentre quelle per l’estate sono sotto del 45%, sempre rispetto al 2019. “Omicron ha bloccato i viaggi a inizio 2021, ma non appena si è diffusa la sensazione che il picco dell’infezione fosse vicino e che i sintomi della malattia più deboli, le prenotazioni sono tornate a correre”, ha detto il presidente di Wtcc, Julia Simpson. A partire dalla Spagna (+320%) e dalla Turchia che, complice la svalutazione da brivido della lira, promette di essere l’attrazione low cost dell’estate.
Il quadro sembra fatto apposta per favorire una rapida soluzione per Ita Airways, l’ex Alitalia che Alfredo Altavilla, il ceo scelto da Mario Draghi, potrebbe accasare già nei prossimi giorni, sfruttando la distrazione dei politici ostili a qualsiasi soluzione che allontani la compagnia dalle stanze del potere. Ma salvo intoppi dell’ultim’ora, la trattativa con Lufthansa e l’Msc del salernitano Francesco Aponte (compagnia che batte bandiera elvetica) sembra destinata a buon fine.
In quel caso, la ripresa del turismo made in Italy potrà contare su un player di livello mondiale, forte di centomila dipendenti impegnati nei trasporti cargo ma anche con alcuni marchi del turismo molto importanti come Msc Crociere e Grandi Navi Veloci. Un segnale sulla strada della concentrazione di un’industria chiave per la ripartenza del Paese.