Condividi

Presidente della Repubblica: Moratti, Pera e Nordio i candidati del centrodestra

Il centrodestra ha presentato una rosa di 3 candidati per l’elezione del Quirinale – Dopo un lungo vertice il centrosinistra ha risposto: “Su quei nomi non può esserci condivisione”, proponendo un nuovo incontro – Nulla di fatto anche nella seconda votazione.

Presidente della Repubblica: Moratti, Pera e Nordio i candidati del centrodestra

La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, l’ex presidente del Senato Marcello Pera e l’ex magistrato Carlo Nordio.

Sono questi i tre nomi contenuti nella lista dei candidati al Quirinale presentata dal centrodestra unito nel primo pomeriggio di oggi, martedì 25 gennaio, mentre era ancora in corso la seconda giornata di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica, conclusasi nuovamente con una fumata nera e un pioggia di schede bianche.

Quirinale: i grandi assenti

Ciò che spicca immediatamente agli occhi è l’assenza dalla lista dei candidati di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia di due nomi pesanti: il Presidente del Consiglio Mario Draghi, che secondo Matteo Salvini “è a Chigi e lavora bene lì” e l’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, da molti considerato un candidato che potrebbe mettere d’accordo centrodestra e centrosinistra. Fuori dalla rosa anche il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, un nome che però ha già incontrato il veto di Pd e Italia Viva. 

Non siamo qui a imporre niente a nessuno. È una terna che offriamo alla discussione sperando che non ci siano veti”, ha sottolineato Matteo Salvini aprendo la conferenza stampa tenuta insieme a Giorgia Meloni e Antonio Tajani. “Speriamo che questi nomi vengano accolti con voglia di dialogo”, ha detto il leader della Lega, aggiungendo polemicamente che il centrosinistra sembra aperto al dialogo solo a condizione che i nomi proposti non appartengano al centrodestra.

“Non proponiamo dirigenti di partito, anche se c’è qualcuno a questo tavolo che avrebbe i titoli” per fare il presidente della Repubblica, ha affermato Salvini. Il riferimento, chiaro, è ad Antonio Tajani, che nei minuti immediatamente precedenti alla conferenza stampa era stato indicato come possibile candidato. Il numero uno del Carroccio ha inoltre precisato che non fa parte della lista nemmeno il nome della presidente del Senato, Elisabetta Casellati che, essendo attualmente in carica, a suo parere possiede già per questo la dignità e lo status per una possibile candidatura.

Giorgia Meloni ha invece precisato che quelli del centrodestra “non sono candidati di bandiera“, mentre Antonio Tajani ha aggiunto: “Il centrodestra ha a disposizione della Repubblica molte figure che non hanno tessera ma che sono al servizio dello Stato e delle istituzioni e credo sia giusto rivendicare questa capacità e ricchezza di risorse”.

La reazione del centrosinistra

Immediata la reazione del Pd, con il segretario Enrico Letta che, commentando la rosa di candidati proposta dal centrodestra, ha parlato di “nomi sicuramente di qualità” che “valuteremo senza spirito pregiudiziale”.

Qualche ora dopo, al termine di un vertice tra lo stesso Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, il centrosinistra ha diffuso una nota congiunta: “Non contrapponiamo una nostra rosa dei nomi” di candidati al Quirinale, hanno affermato i tre leader, che poi hanno aggiunto: “Prendiamo atto della terna formulata dal centrodestra che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessario”, hanno affermato Conte, Letta e Speranza che hanno poi proposto ai tre leader del centrodestra un nuovo incontro nella giornata di domani allo scopo di individuare un nome super partes.

In questo contesto, appare chiaro come i partiti siano ancora lontani dal trovare la quadra sul nome del prossimo Presidente della Repubblica. La situazione potrebbe diventare più chiara a partire da giovedì, quando basterà la maggioranza semplice (505 grandi elettori su 1009) per eleggere il nuovo Capo dello Stato e i partiti potrebbero dunque cominciare a cercare una convergenza su un nome unitario.

(Ultimo aggiornamento: ore 19.36 del 25 gennaio).

Commenta