Quello dell’amministratore delegato non è più un incarico a vita nemmeno in Italia. La mobilità al vertice delle maggiori società quotate in Borsa sta crescendo anche da noi. Nel 2021 ben sette Ceo tra le quaranta società del Ftse Mib di Piazza Affari sono usciti di scena: due nelle banche, due nella galassia Agnelli-Elkann, uno nell’incumbent delle tlc e due in società di medio-grande livello.
Tra le banche hanno cambiato il numero uno sia la Bper che soprattutto Unicredit. Alla guida di Bper, che ha acquistato nuovi sportelli da Intesa dopo l’Opa su Ubi Banca, è arrivato un banchiere dell’esperienza di Piero Montani, che ha preso il posto di Alessandro Vandelli, che era in carica da sette anni. Ma il cambio della guardia più clamoroso nel mondo bancario è naturalmente quello di Unicredit, dove Jean Pierre Mustier, messo sotto accusa dai maggiori azionisti e soprattutto dai fondi istituzionali, è uscito di scena lasciando la sua poltronissima al Cristiano Ronaldo dell’M&A, il romano con vasta esperienza internazionale, Andrea Orcel che sta cercando, con il nuovo piano industriale appena presentato, di rilanciare la banca di Piazza Aulenti e di accorciare la distanza da Intesa Sanpaolo.
Due cambi di spicco anche nella galassia Agnelli dove il presidente di Exor, John Elkann, ha chiamato nuovi manager alla guida sia di Cnh che della Ferrari. In Cnh, che si avvia allo spin-off dei camion Iveco, Elkann ha sostituito Suzanne Heywood – che aveva preso temporaneamente il posto di Hubertus Mulhauser – con il nuovo Ceo Scott Wine, che viene dalla Marina americana e che è conosciuto come un grande esperto di fusioni e acquisizioni. Vistoso anche il cambio di Ceo in Ferrari dove è arrivato alla guida della Rossa di Maranello Benedetto Vigna, grande esperto di tecnologie, che sostituisce Louis Camilleri.
Ma un altro cambio che ha fatto rumore è quello di Tim, dove il Ceo Luigi Gubitosi, già Ceo di Alitalia e Rai, si è dimesso di fronte alla critiche per tre profit warning lasciando aperta la porta alla successione che, salvo imprevisti, dovrebbe portare alla prossima nomina del nuovo Ceo nella persona dell’attuale Direttore generale della compagnia, Pietro Labriola, che per ora resta anche Ceo di Tim Brasil.
Completano il valzer dei Ceo la Saipem e la Recordati. In Saipem, i maggiori azionisti – Cdp ed Eni – hanno chiamato una vecchia conoscenza delle aziende pubbliche e private come Francesco Caio che ha preso il posto di Stefano Cao e si prepara a lanciare il nuovo piano della società di impiantistica petrolifera. In Recordati invece la famiglia lascia la poltrona di Ceo a un manager esterno, l’olandese Robert Koremans che può vantare una lunga esperienza nell’industria farmaceutica.