La nuova variante Omicron sta destando non pochi timori in tutto il mondo. Si tratta di una variante di Covid-19 di cui, per il momento, sappiamo molto poco, ma le prime indicazioni arrivate dal Sudafrica hanno spinto l’Oms a classificarla come “preoccupante” e gli esperti di tutto il mondo a studiarla per saperne di più. In questo contesto, sono state sufficienti le (poche) notizie circolate ieri, per mandare a gambe all’aria i mercati internazionali, con le Borse europee che hanno chiuso l’ultima seduta della settimana con ribassi superiori al 4 per cento.
LE CONTROMISURE
Nel frattempo, si allunga di ora in ora la lista di Paesi che hanno deciso di applicare restrizioni per chi arriva da sette Paesi africani. Il 25 novembre, il ministro Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini”. La stessa decisione è stata presa dal Regno Unito che introdurrà anche il test molecolare obbligatorio e quarantena per chi arriva. Poche ore dopo l’Unione Europea ha annunciato aver trovato un accordo che prevede di sospendere temporaneamente i voli provenienti da 7 Paesi dell’Africa Meridionale, gli stessi già bloccati dall’Italia. Misure simili sono state prese da Israele e Singapore, mentre gli Usa hanno annunciato nuove restrizioni a partire a lunedì.
COSA SAPPIAMO DELLA VARIANTE OMICRON
La variante Omicron è stata identificata per la prima volta in Botswana, ma si sta diffondendo soprattutto in sudafrica, causando un significativo aumento dei contagi nella provincia del Gauteng, dove si trova Johannesburg, la città più popolosa del paese, e nella provincia amministrativa di Pretoria. Secondo le prime ipotesi potrebbe avere avuto origine in un soggetto immunodepresso il cui sistema immunitario non era riuscito a contrastare efficacemente l’infezione. Da sottolineare anche che il Sudafrica ha un tasso di vaccinazione molto basso, pari al 24% della popolazione complessiva (l’Italia è al 74%).
Della nuova variante si sa che presenta nel genoma numerose (32) mutazioni della proteina Spike che potrebbero teoricamente aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi del nostro sistema immunitario, sia quelli derivanti da precedenti infezioni che quelli derivanti da vaccino. Per il momento, occorre sottolinearlo, si tratta solo di ipotesi e già in passato alcune varianti di Covid-19 avevano destato molte preoccupazioni per poi dimostrarsi quasi del tutto irrilevanti durante la pandemia.
L’Oms ha fatto sapere che sta “monitorando da vicino” la variante, classificata come “preoccupante”. “Al momento non ci sono dati sufficienti che ci indichino innanzitutto la trasmissibilità e in secondo luogo se la variante eluda o meno i vaccini attualmente disponibili. È chiaro che in quel caso sarebbe un problema: al momento è presto e non è presente in Italia, ma va attenzionata”, ha affermato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
LA VARIANTE OMICRON È GIÀ IN EUROPA
Un primo caso di variante Omicron è già stato identificato in Belgio. Si tratterebbe, secondo quanto riferisce l’Ansa, di una giovane donna che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. Non aveva alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro paese del sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi, non era vaccinata né era stata infettata in passato. Successivamente nuovi casi sono stati trovati in Olanda e Germania. Domenica mattina è stato il turno dell’Italia, che ha identificato una sequenza riconducibile alla nuova variante del Coronavirus su un cittadino campano – vaccinato con due dosi – sbarcato qualche giorno fa a Malpensa dal Mozambico. Il ‘paziente zero’ italiano, un professionista dipendente dell’Eni, è stato sottoposto tampone quando è sbarcato nello scalo lombardo e mostra sintomi lievi. Controlli anche sui suoi familiari conviventi, residenti in Campania.
“Le notizie sulla nuova variante sono molto preoccupanti. Sappiamo che le mutazioni si possono propagare in tutto il mondo in pochi mesi. È importante che l’Europa si muova velocemente e in modo compatto – aveva detto nel pomeriggio di ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aggiungendo che “I contratti dell’Unione europea con i produttori affermano che i vaccini devono essere adattati immediatamente alle nuove varianti man mano che emergono. L’Europa ha preso le precauzioni”.
(Ultimo aggiornamento: ore 8.45 del 28 novembre).