Spinta dal balzo di Tenaris (+6,26%) e di Telecom (+4,49%), Piazza Affari archivia un’altra seduta in rialzo, +0,53%, che la porta di slancio oltre i 27.500 punti base, in un clima di generale ottimismo sui mercati per la “pazienza” mostrata dalle banche centrali nel ritoccare i tassi d’interesse, come visto ieri sera con la Fed e oggi, a sorpresa, con la Bank of England.
Lo Stoxx 600, indice azionario europeo composto da 600 titoli di società leader nei principali settori economici, tocca nuovi massimi. Tra i listini continentali salgono Francoforte +0,43%, Parigi +0,53%, Amsterdam +0,54%, Londra +0,43%, Madrid +0,11%.
Oltreoceano Wall Street si avvia ad aggiornare i suoi record con Nasdaq e S&P 500 grazie ad alcune trimestrali straordinarie come quella dell’azienda produttrice di chip Qualcomm. Soffre però il Dow Jones con le banche in calo. Crolla anche Moderna, dopo aver tagliato le previsioni sulle vendite del vaccino contro il coronavirus per il 2021 e aver deluso le attese su profitti e ricavi del terzo trimestre. L’opposto di quanto accaduto pochi giorni fa alla rivale Pfizer.
Sul mercato valutario si fanno sentire le decisioni dei banchieri centrali. Il dollaro si rafforza dopo che la Fed, come previsto, ha annunciato l’avvio della graduale riduzione del programma di acquisto di bond da 120 miliardi al mese, ma senza prevedere rialzi dei tassi. “È il momento di avviare il tapering, ma non di alzare i tassi d’interesse” ha ribadito Jerome Powell. Il punto è lasciare al mercato del lavoro l’opportunità di riprendersi. “È possibile raggiungere la massima occupazione entro la metà del prossimo anno”.
L’indice del biglietto verde è attualmente in progresso dello 0,6%. L’euro perde circa lo 0,6% e cambia intorno a 1,154.
Crolla d’altra parte la sterlina dopo che la BoE ha, a sua volta, lasciato invariati i tassi, deludendo chi si aspettava un rialzo che sarebbe stato il primo messo in atto dopo la pandemia da un istituto centrale rilevante. La banca inglese ha detto che è pronta a intervenire nei prossimi mesi se l’economia si muoverà in linea con le attese.
In ambito macroeconomico sono in chiaroscuro i dati che provengono dagli Stati Uniti, dove calano ulteriormente le richieste settennali di sussidi alla disoccupazione (-14mila), ma crolla la produttività delle imprese nel terzo trimestre (-5%), a causa del forte aumento del costo del lavoro (+8,3%). Continua inoltre a salire il deficit della bilancia commerciale (80,9 miliardi di dollari a settembre).
Tra le materie prime si muove in altalena il petrolio nella mattina americana, dopo il crollo di ieri. Il Brent è incolore e tratta vicino a 82 dollari al barile; il Wti perde lo 0,3%, 80,6 dollari.
Nella riunione di oggi i paesi che fanno parte dell’Opec+ hanno deciso di limitare a 400mila barili al giorno gli aumenti alla produzione previsti per il mese di dicembre, nonostante la richiesta dei paesi importatori di mitigare l’aumento dei prezzi. Il prossimo incontro dell’Opec+ è stato fissato per il 2 dicembre.
Preme sull’acceleratore invece l’oro, che si apprezza dell’1,2% portandosi a 1791 dollari l’oncia.
A beneficiare della prudenza delle banche centrali è l’obbligazionario. Sul secondario italiano continua a scendere lo spread tra Btp e Bund, dopo la fiammata di qualche giorno fa. Il rendimento del decennale italiano cala a +0,89% contro -26% del titolo tedesco e il differenziale si porta a 115 punti base (-4,03%).
In questo contesto soffrono però le banche. In Piazza Affari la blue chip in maglia nera è Intesa, -1,82%, nonostante la trimestrale superiore alle attese presentata qualche giorno fa. Sono in perdita anche Bper -1,17%; Banco Bpm -1,29%; Unicredit -0,21%.
Tra i titoli peggiori del giorno Unipol -1,13% e Generali -0,42%. È ancora in ribasso Diasorin -0,87%.
Si sono contese il titolo di regina del listino fino all’ultimo invece Tenaris grazie ai conti trimestrali e Telecom. Il rally della società di telecomunicazioni, oggetto di larghe vendite negli ultimi tempi, sarebbe legato a indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg, secondo cui l’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, starebbe valutando di rivedere la strategia sul controllo dell’infrastruttura della rete, riaprendo le porte a Open Fiber. Tim ha però precisato che l’argomento non è stato affrontato in cda né sono state prese decisioni in proposito.
Si confermano in denaro Moncler +4,08%, Interpump +2,79% e Stm +2,36%. Bene le utility. Rimbalzo per Nexi +1,55%.
Chiude con un frazionale rialzo Cnh +0,52%, al termine di una seduta in altalena, a seguito della trimestrale (e l’annuncio del taglio alla guidance di fine anno) e poi della concernere call dalla quale sono emerse indicazioni positive.