L’Inter vede gli ottavi, il Milan è tenuto in vita solo dalla matematica. Il mercoledì di Champions sorride ai nerazzurri, vittoriosi sullo Sheriff con un netto 3-1 e balzati al secondo posto proprio a spese dei moldavi, mentre è decisamente amaro per i rossoneri, che non vanno oltre all’1-1 in casa col Porto, restando così all’ultimo posto in classifica con un misero punticino. Il derby a distanza, dunque, lo vince la squadra di Inzaghi, in attesa che domenica vada in scena quello vero sul prato di San Siro. Di certo l’Inter ci arriva meglio, perché il successo di ieri la proietta virtualmente al prossimo turno di Champions, togliendole così un po’ di pressione e dandole anzi una bella dose di ottimismo.
Il match di Tiraspol era da vincere a tutti i costi e i nerazzurri lo hanno fatto meritatamente, dominando gli avversari in lungo e in largo, molto più di quanto non dica il risultato finale. Basti pensare che prima del destro spacca-equilibrio di Brozovic (54’) le occasioni per segnare erano state una decina, di cui tre clamorose (su tutte il palo di Lautaro), tanto da far pensare a una notte stregata, sulla falsa riga di quanto già visto con Real Madrid e Shakhtar. Poi però, dopo la botta del croato, l’Inter s’è stappata come una bottiglia di champagne, trovando il 2-0 con Skriniar (66’) e il terzo gol con Sanchez (82’), appena entrato al posto di Lautaro. Il colpo di testa di Traore è servito solo per completare il tabellino, non certo per cambiare la sostanza dei fatti: l’Inter ha rimesso in piedi la propria Champions e ora può tuffarsi anima e corpo sul derby di domenica.
“Abbiamo sistemato la classifica, ora il destino è nelle nostre mani e dobbiamo disputare le ultime due gare con molta attenzione – l’analisi di Inzaghi – C’era il rischio dopo 10-12 tiri e i pali di perdere lucidità; invece, i ragazzi sono stati sempre lucidi e in partita. Ora dobbiamo rientrare e recuperare forze fisiche e mentali in vista di domenica, sappiamo cosa significa il derby per la nostra società e i nostri tifosi. Abbiamo tre giorni per prepararci nel miglior dei modi, sappiamo che partita ci aspetta…”.
Serata negativa invece per il Milan, incapace di trovare la prima vittoria stagionale in Champions e ormai prossimo all’eliminazione. L’1-1 con il Porto cancella l’imbarazzante zero dalla classifica, ma è comunque insufficiente per nutrire serie speranze di rimonta: ad oggi solo la matematica tiene in vita i rossoneri, a cui però potrebbero non bastare nemmeno due successi con Atletico e Liverpool. In questo momento però, alla luce di quanto fatto sin qui, diventa davvero utopistico pensare di potercela fare, perché la squadra di Pioli s’è dimostrata ancora troppo acerba per il massimo palcoscenico europeo.
Certo, il girone di ferro non ha aiutato e anche gli arbitri, specialmente nelle partite precedenti, ci hanno messo del loro, ma più in generale questo Milan è sembrato impaurito dalla Champions, quasi il ritorno dopo sette anni di attesa avesse creato un bagaglio di aspettative e pressioni troppo pesante da sopportare. La riprova la si è avuta ieri a San Siro, nella gara teoricamente più semplice del girone, quando i rossoneri, invece che aggredire il Porto sin dai primi minuti, si sono invece ritrovati sotto di un gol, figlio di una palla persa da Bennacer (in Italia, probabilmente, sarebbe stato fallo ma in Europa, si sa, il metro di giudizio è diverso) e del tap-in vincente di Luis Diaz (6’), già in rete nella gara d’andata.
Il resto del primo tempo, eccezion fatta per un tiro di Giroud respinto alla grande da Diogo Costa, è stato un dominio portoghese, tanto che lo 0-1 finale è andato persino di lusso al Milan. Che nella ripresa, vuoi per un calo della squadra di Conceiçao (comunque pericolosissima con una traversa di Pepe), o più semplicemente per un moto d’orgoglio, ha ritrovato un po’ di geometrie, anche se il gol del pareggio è arrivato più per casualità che altro (61’, autorete di Mbemba). Lì i rossoneri ci hanno creduto, ma col passare dei minuti il Porto ha ritrovato le certezze precedenti, rendendo vano anche l’ingresso di Ibrahimovic, gettato nella mischia nel tentativo di vincere il match.
“Potevamo fare meglio, ma ci è mancata lucidità nelle scelte – il commento amaro di Pioli – Per meritare di passare il turno bisogna vincere le partite, il Porto è una squadra forte, il livello nella competizione è molto alto e noi, per le scelte e il ritmo, non siamo stati continui nei novanta minuti. La squadra è dispiaciuta ma sta bene, domenica nel derby avremo le energie giuste, sappiamo l’importanza della gara. Sarà una sfida molto difficile contro i campioni in carica che restano favoriti per questo campionato, ma possiamo giocare una gara di livello”.
Domenica, dunque, Milan e Inter si ritroveranno di fronte per l’attesissima stracittadina milanese, con la consapevolezza che quella sarà una gara a sé, nella quale potrà succedere davvero di tutto.