Gli addetti ai lavori la chiamano dose “booster”, cioè una dose “di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario”, a distanza di almeno sei mesi dall’ultima iniezione. Comunemente sarebbe la terza dose di vaccino anti-Covid, quella che proprio ieri il presidente americano Joe Biden ha fatto, dandone notizia sui canali social: adesso anche in Italia, a partire da ottobre, alcune categorie seguiranno l’esempio dell’ultra ottantenne capo della Casa Bianca. Lo ha deciso una circolare del ministero della Salute, individuando le categorie interessate, mentre sull’ipotesi di una terza dose per tutta la popolazione si valuterà l’andamento dell’epidemia: il via libera intanto c’è per over 80, personale e ospiti delle Rsa e sanitari a partire dai 60 anni, con patologie o con elevato livello di esposizione a infezione.
L’ulteriore protezione, per la quale a partire dal mese di ottobre si potrà utilizzare uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Pfizer e Moderna), è prevista al fine di “mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria”, scrive il ministero, e riguarda una platea potenziale complessiva di circa 6 milioni di persone. La dose booster deve essere somministrata dopo almeno 6 mesi dall’ultima inoculazione. Nella circolare, firmata dal direttore della Prevenzione Gianni Rezza, vengono megio precisate tutte le categorie professionali incluse in questa prima fase. Sono “gli esercenti delle professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali”, a partire dai soggetti di 60 anni o più a rischio.
“I sanitari sono la nostra prima linea, vanno tutti protetti, dalla corsia di ospedale al medico di base. Andranno messi tutti in ulteriore sicurezza”, ha detto il commissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo. “Va in priorità chi è più anziano, per il resto vedremo che cosa diranno i nostri scienziati, aspetteremo man mano anche i dati dei Paesi esteri”. Figliuolo ha quindi fornito i numeri delle prossime platee che partiranno con la terza dose: “Si tratta di una platea di over 80 e delle Rsa di circa 4 milioni e mezzo di persone cui si aggiungono poi i sanitari che sono circa 1 milione e 900 mila”. La nuova platea va ad aggiungersi ai circa tre milioni di pazienti immunocompromessi che hanno iniziato a sottoporsi alla dose “addizionale” (per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria) dal 20 settembre.