L’economia mondiale si sta riprendendo dai colpi inflitti dalla pandemia di Covid 19, con il Fondo Monetario Internazionale che nel suo ultimo aggiornamento del World Economic Outloook prevede una crescita globale del 6%. Per rafforzare la ripresa servono adesso investimenti in infrastrutture sostenibili, di qualità e digitali effettuati da soggetti pubblici e privati, chiamati a collaborare per rispondere alle sfide ambientali che il mondo è chiamato ad affrontare.
È questo il principale messaggio emerso dalla due giorni di lavori del D20 Long-Term Investors Club (D20-LTIC), il Club internazionale degli investitori di lungo periodo creato nel 2009 da Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Caisse des dépôts et consignations (CDC–Francia) e Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW–Germania) allo scopo di riunire gli investitori istituzionali di lungo periodo che complessivamente contano attivi per oltre 5.400 miliardi di dollari (4.600 miliardi di euro), ossia quasi l’8% del Pil dei Paesi del G20.
Alla conferenza di oggi, venerdì 24 settembre, sulle infrastrutture sostenibili hanno partecipato, fra gli altri, il Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari Paolo Gentiloni, il Ministro dell’Economia e della Finanze italiano Daniele Franco, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, il Presidente della Task Force sulle infrastrutture del T20 Francesco Profumo, il Presidente e l’Ad di Cdp, Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco.
“Durante questo anno intenso, la presidenza italiana ha promosso l’Agenda del G20 tenendo in considerazione due aspetti: l’esigenza di collaborare sui tre pilastri che ha indicato come priorità – persone, pianeta e prosperità – e quella di coinvolgere i privati su politiche di lungo termine e investimenti sostenibili”, ha affermato il Ministro dell’Economia Daniele Franco intervenendo alla conferenza. Nel corso del suo intervento il titolare del Mef ha sottolineato il “ruolo critico” che le infrastrutture ricoprono nella strada verso la crescita. “Non solo gli investimenti in infrastrutture possono alimentare la ripresa ed una crescita sostenibile – ha ribadito – ma è necessario che i policymaker procedano ora ed assumano un ruolo di indirizzo” per “colmare il gap” degli investimenti. Franco ha infine ammesso che esistono delle “barriere” agli investimenti privati in infrastrutture, in quanto “la natura di lungo termine degli investimenti espone a rischi, inclusi quelli sociali e quelli legati a fattori ambientali”. I policymaker devono quindi “affrontare queste sfide”.
Il Club degli investitori di Lungo termine, coordinato da Cdp, ha inoltre approvato il D20 Statement 2021, un documento con cui contribuirà alle conclusioni della prossima riunione del G20 Finanze, contenente tre raccomandazioni principali: la prima riguarda la necessità di “migliorare le condizioni che favoriscono la mobilitazione e la sinergia tra risorse pubbliche e private, una pratica che aumenta i fondi disponibili e riduce il rischio percepito per gli investimenti privati”. La seconda raccomandazione riguarda la creazione di strumenti finanziari ad hoc, la promozione di una revisioni dei contratti di Partneship – Pubblico – Privata (PPP) esistenti e il raggiungimento di un accordo su standard comuni di qualità e sostenibilità. Infine, il documento auspica “una maggiore stabilità del quadro regolatorio, una certezza di pianificazione di lungo periodo e una generale complementarietà tra investimenti del settore pubblico e privato, strutturando una partnership che ottimizzi costi, qualità e ritorno per gli investitori”, si legge nella nota di Cdp.
Nel documento si sottolinea l’importanza di investimenti in nuove infrastrutture, ma anche di veicolare risorse verso il mantenimento di quelle già esistenti allo scopo di dare risposte concrete alle sfide poste dal cambiamento climatico, alle disuguaglianze e alla mancanza di inclusività. “In questo contesto, la sostenibilità e la digitalizzazione saranno al centro dell’impegno congiunto per finanziare la progettazione, la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture”, annuncia il D20-LTIC.
Il Presidente della Banca Europea per gli Investimenti e del D20 Long-Term Investors Werner Hoyer ha dichiarato: “Durante il vertice del D20-LTIC, che riunisce le principali istituzioni finanziarie con mandato pubblico, abbiamo sottolineato la necessità di accelerare e aumentare gli investimenti, in particolare nelle infrastrutture e nel clima, per garantire una solida ripresa dall’emergenza COVID-19 e una transizione verde e sostenibile. La crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia ci ha mostrato che non raggiungeremo gli obiettivi climatici imposti con le tecnologie che abbiamo a disposizione ad oggi. Dobbiamo investire in innovazioni radicali, e dobbiamo rendere accessibili tecnologie pulite ai paesi in via di sviluppo”
“Nato per confrontarsi sulle attività e sui modelli legislativi che potevano favorire gli investimenti di lungo periodo – ha spiegato il presidente di Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno Tempini – il D20-LTIC è oggi un punto di riferimento economico e sociale di livello globale. Il Summit 2021 che CDP ha l’onore di ospitare a Roma, in linea con la Presidenza italiana del G20 e insieme a partner di altissimo livello, è un’importante occasione di confronto internazionale anche su come il programma Next Generation EU si tradurrà in investimenti concreti. La collaborazione tra pubblico e privato, sostenuta dagli investitori istituzionali come CDP, avrà un ruolo cruciale nel ridurre il divario globale tra gli investimenti infrastrutturali già allocati e quelli necessari per rispettare gli obiettivi di neutralità climatica e di sviluppo sostenibile”.
“CDP contribuisce in modo concreto alla creazione di infrastrutture di qualità e sostenibili, perché crediamo che infrastrutture migliori contribuiranno alla ripresa economica stabile e duratura e per raggiungere il target di crescita del 6% quest’anno”, ha continuato Gorno Tempini, ricordando che servono infrastrutture in grado di proiettarci nel futuro, di realizzare la transizione energetica e gli obiettivi della carbon neutrality, al centro dell’agenda politica di molti paesi. A questo proposito il manager ha citato le stime della banca mondiale, secondo cui ogni dollaro investito in infrastrutture sostenibili genera 4 dollari di beneficio per l’economia.
“Le infrastrutture saranno uno dei principali motori della ripresa post-pandemia. Tuttavia, in considerazione dei vincoli dei bilanci pubblici, i player del settore privato sono chiamati ad avere un ruolo più importante nei futuri investimenti in infrastrutture di qualità”, ha ribadito l’amministratore delegato di Cdp, Dario Scannapieco, sottolineando che le risorse messe in campo dalla Ue rappresentano “un’opportunità irripetibile per ridurre il rischio percepito dagli investitori privati rispetto a potenziali investimenti infrastrutturali, e per migliorare la liquidità del mercato”, ha concluso Scannapieco.
Per Scannapieco, le azioni di Cdp dovranno “essere coordinate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dobbiamo assumere un ruolo di acceleratore di progetti di investimenti infrastrutturali attraverso l’erogazione di finanziamenti a imprese ed enti pubblici oltre che incoraggiando il settore privato a perseguire nuovi investimenti in quest’area”, ha concluso l’ad di Cdp.