Convincere gli italiani a investire, almeno in parte, l’oceano di denaro che ristagna sui conti corrente del nostro Paese, ingigantito a livelli record dal calo dei consumi durante la pandemia. Questo l’obiettivo principale del Salone del Risparmio 2021, in programma al Milano Convention Center da mercoledì 15 a venerdì 17 settembre.
Secondo i dati della Banca d’Italia, nell’anno del Covid le famiglie italiane hanno messo da parte 126 miliardi di euro, oltre due volte e mezzo la cifra accantonata nel 2019 (47,7 miliardi). Gran parte di questo denaro, circa 85 miliardi, è stata parcheggiata sui conti correnti. Un boom confermato anche dall’Associazione bancaria italiana, secondo cui lo scorso maggio i depositi della clientela privata italiana erano arrivati a toccare la vetta di 1.774,6 miliardi, 135 in più rispetto allo stesso mese del 2020.
Ora il problema è cosa fare con questa montagna di risparmi. Tenerli in banca significa farli scalfire lentamente dai costi di gestione delle banche e dall’inflazione (che oggi è in ripresa, ma secondo la Bce dovrebbe comunque rimanere bassa nel medio termine).
Allo stesso tempo, però, molti italiani hanno paura di investire. E le ragioni principali sono due: primo, districarsi fra le diverse tipologie di prodotti finanziari non è semplice; secondo, quasi due anni di pandemia hanno diffuso (e rafforzato) un senso di sfiducia nella stabilità dei mercati.
A queste perplessità risponde Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni, in un’intervista al Corriere Economia: “Per capire le differenze fra i vari prodotti c’è la consulenza – spiega il manager – Affidarsi a un esperto certificato che illustri un piano di investimento adeguato è una scelta razionale. Come andare dal medico o dal commercialista per la salute e le tasse”.
Quanto alla necessità di mobilitare i risparmi, secondo Corcos, “la dinamica dell’inflazione, che determina un’erosione di tutti quei capitali lasciati fermi, apre nuovi interrogativi. Mettere al lavoro da liquidità in eccesso rispetto a quella detenuta per comprensibili scopi prudenziali significa guardare al proprio futuro e rendere raggiungibili quegli obiettivi di vita che comportano una spesa economica”.
Quest’anno il Salone del Risparmio conta più di 10mila iscritti e in tre giorni di lavori darà spazio a oltre 170 marchi. In agenda ci sono 115 appuntamenti fra conferenze e seminari formativi, per un totale di circa 350 relatori (tra cui il premio Nobel Joseph Stiglitz). Oltre al tema della mobilitazione dei risparmi saranno affrontati anche altri argomenti, come “le nuove opportunità della digitalizzazione – si legge in un comunicato dell’organizzazione – e il ruolo dell’industria per combattere il cambiamento climatico, per ridurre le diseguaglianze e per un migliore sviluppo del capitale umano”. Inoltre, durante il Salone sarà presentato il secondo Rapporto Censis-Assogestioni sulle scelte di investimento degli italiani.