In Italia “c’è spazio per almeno una terza grande banca italiana”. Lo ha detto a chiare lettere il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine del Forum Ambrosetti iniziato venerdì a Cernobbio.
Oltre a Intesa Sanpaolo e Unicredit dunque, nel nostro Paese c’è il margine d’azione per un terzo istituto di grandi dimensioni. “Non dimentichiamoci – ha aggiunto Gros Pietro – che ci sono altre grandi banche che sono presenti in Italia e che non sono ad azionariato italiano”, come Bnp Paribas e Crédit Agricole.
Il Presidente di Intesa Sanpaolo ha poi sottolineato che in Italia “non c’è un problema di concorrenza, perché ci sono concorrenti forti italiani e non italiani, ma se i concorrenti italiani sono almeno tre e sono forti, sicuramente quelli che ci guadagnano sono i clienti, perché la concorrenza rende tutti più efficienti“. “Noi – ha continuato – saremmo contenti, perché essere più efficienti ci aiuterà a far concorrenza in Europa”.
Rispondendo a una domanda sul dossier Unicredit-Mps, il manager ha affermato: “Lasciamo lavorare quelli che ci stanno lavorando, che sono tanti”.
Parlando della crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19, il Gros-Pietro ha detto: “è anomala, non è né finanziaria né ciclica. È stata un’interruzione forzata della produzione, a questa segue un rimbalzo, ma il rimbalzo ci ha dato velocità di crescita, stiamo crescendo a un ritmo che non abbiamo mai visto negli ultimi 20 anni. L’obiettivo deve essere quello di mantenere questa velocità”.
In riferimento al Recovery Plan, Gros-Pietro ha evidenziato che “non era così scontato che si riuscisse a far approvare a livello europeo un piano di questa importanza”. Secondo lui le imprese non avranno remore a chiedere le risorse che Intesa Sanpaolo ha messo ha disposizione nell’ambito del PNNR. “Adesso ci sono obiettivi, possibilità e ci sono degli indirizzi di investimento possibile che a mio giudizio sono i più interessanti, quelli che vanno in direzione della lotta al cambiamento climatico, dell’economia sostenibile – ha aggiunto -. Chi investe in queste direzioni avrà il dominio dei mercati nei prossimi decenni, quindi è importante che le imprese italiane vadano in quella direzione”, ha concluso il manager.