Addio carta stampata. Già duramente colpita dal divieto del giornale al bar, l’editoria sportiva, un tempo fiore all’occhiello di un mercato dei quotidiani per il resto debole rispetto ai cugini europei, si trova a fare i conti con un competitor nuovo, aggressivo e bel dotato di mezzi: l’offerta online. No, non c’entra Dazn che ha esordito in streaming collezionando alcune magre, specie dal Meazza, per i limiti di un server di Amazon andato presto in tilt causa il traffico. O meglio, c’entra ma solo in parte perché stata Dazn a cedere un anno fa il controllo del sito web Goal.com per 125 milioni di dollari a Footballco, società posseduta, via la Integrated Media Company, da Tpg, ovvero uno dei più intraprendenti private americani, decisi a dar l’assalto alla navicella del calcio europeo, così amato ma anche così indebitato e diviso. Calcio
Altri, da JP Morgan a Cvc, stanno tramando dietro le quinte (o alla luce del sole) per assicurarsi diritti tv e marchi delle varie leghe, accomunate solo dalla fame di quattrini, spesso destinati solo ad arricchire i procuratori. Tpg, invece, si è ritagliato un angolo di business che promette di crescere tanto e di costare relativamente poco: il web, il contenitore in cui Goal.com pesca 400 milioni di utenti, destinati a crescere di un’altra dozzina di milioni di utenti dopo l’acquisto in Italia di CalcioMercato dall’editore web Carlo Pallavicino. Un deal realizzato, secondo il Financial Times, cash per un importo a doppia cifra e preceduto da uno scoop che la dice lunga sui mezzi e sulle ambizioni del gruppo Usa: un’intervista tv esclusiva a Lionel Messi prima dell’esordio in Ligue1.
Non sarà facile per Goal.com, concorrente in Usa con Espn, il canale sportivo di Disney, difendere la leadership web nel calcio in Europa. In campo, infatti, si è già schierato Athletic, il sito a pagamento americano valutato attorno a mezzo miliardo di dollari dopo aver esteso la sua copertura on line alla Premier League e ad altro campionati del Vecchio Continente. Intanto in Usa Sport Illustrated si è assicurato per 200 milioni di dollari il controllo di Spun, il sito che si occupa di football e di basket. Altre cifre rispetto all’Italia ma Juan Delgado, il ceo di Footballco, ha detto che l’operazione italiana si inquadra in una strategia per la conquista dell’Europa, “di gran lunga il mercato più importante per la pubblicità digitale”.
Footballco, che conta300 dipendenti (più 20 in arrivo con l’operazione italiana, prevede ora di fare investimenti in Francia e in Spagna per completare un network che già comprende la tedesca Spx e l’olandese VoetbaZone. La formula? Tanta informazione, esclusive e gossip, ma anche merchandising e commercio elettronico, con l’obiettivo di allargarsi al Medio Oriente in tempo per sfruttare il traino dei Mondiali in Qatar. E di fronte a questi numeri e a questi obiettivi le dispute nostrane appaiono davvero baruffe di Strapaese, buone per arricchire avvocati e procuratori. Ma i veri affari passano per Wall Street.