Parte bene l’era di Frederik Geertman, il CEO olandese di Banca Ifis entrato in carica in questa primavera. Il primo semestre 2021 della banca veneta si chiude addirittura con un incremento a doppia cifra per i ricavi che raggiungono i 292,6 milioni di euro, il massimo storico al netto della PPA (277 milioni di euro). Molto bene anche l’incremento dell’utile netto, in crescita del 31,5% sul primo semestre 2020 a 48,3 milioni di euro, mentre segnano il record anche per i recuperi di cassa dei portafogli Npl acquistati pari a 170 milioni di euro.
A entusiasmare è soprattutto il risultato dell’utile, se si considera che il primo semestre 2020 beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell’immobile milanese di Corso Venezia. In conseguenza di questo ottimo semestre, Banca Ifis ha optato per una guidance sull’intero 2021 che stima ricavi compresi tra 540 e 560 milioni di euro e un utile netto tra 80 e 90 milioni di euro. Il margine di intermediazione è a sua volta in crescita a 292,6 milioni di euro (+37,5% rispetto al 30.06.2020) e beneficia sia di migliori performance del Settore Npl sia della dinamicità del Settore Commercial & Corporate Banking.
Il costo del credito è risultato pari a 42,6 milioni di euro, inclusi accantonamenti per 9 milioni di euro nel portafoglio Npl e 5 milioni di euro su crediti, per gli effetti di lungo termine legati al Covid-19. Solida la posizione di liquidità: circa 1,9 miliardi di euro al 30 giugno 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.700%). Raccolta retail stabile a 4,5 miliardi di euro: in aumento rispetto al 31 dicembre 2020 la quota vincolata oltre 18 mesi, la cui incidenza sul totale è pari al 30,6%.
“I risultati del primo semestre – ha commentato il CEO di Banca Ifis Frederik Geertman – confermano la solidità del nostro modello di business che ha saputo subito cogliere i miglioramenti del contesto macroeconomico. Rispetto alle previsioni per l’anno in corso, sono convinto della capacità della Banca di creare utili sostenibili e ricorrenti: per il 2021 stimiamo un margine di intermediazione compreso tra 540 e 560 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 80 e 90 milioni di euro, assumendo uno scenario in progressivo miglioramento del contesto macroeconomico, nessuno shock legato a nuovi lockdown negli Stati Uniti, in Europa o in Italia e il continuato supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica”.