La liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas entra nel vivo e l’Antitrust passa al setaccio le offerte sul mercato libero. L’Autorità ha annunciato di aver chiuso 13 istruttorie sulla trasparenza delle condizioni contrattuali offerte dalle più importanti società del settore. Il bilancio è positivo in quanto in 11 casi sono stati accolti gli impegni migliorativi presentati dalle aziende, a tutto vantaggio dei consumatori, e quindi l’Antitrust ha deciso di non procedere. Mentre nel caso di Argos e Sentra Energia, l’Autorità ha accertato pratiche commerciali scorrette e stabilito una sanzione pari a 2,16 milioni per Argos e una di 250mila euro a Sentra Energia.
Gli undici procedimenti andanti a buon fine hanno riguardato Enel Energia, Optima, Green Network, Illumia, Wekiwi, Olimpia-Gruppo Sinergy, Gasway, Dolomiti Energia, E.On, Axpo e Audax .
L’Antitrust ha poi avviato 6 nuove istruttorie nei confronti di Visitel, Enne Energia, Ubroker, Bluenergy, Europe Energy e Ajò Energia, per accertare l’esistenza di analoghe criticità nelle offerte proposte ai clienti.
Il mercato libero dell’elettricità, in particolare, procede per tappe di avanzamento verso la piena liberalizzazione che scatterà per tutti i clienti domestici dal 1 gennaio 2023. Ecco anche perché l’Antitrust, che vigila sulle pratiche commerciali scorrette, tiene acceso il faro sui comportamenti degli operatori. Le istruttorie, afferma il comunicato diffuso dall’Autorità, si fondano “su un’ampia analisi della documentazione contrattuale e promozionale delle offerte commerciali proposte dai principali operatori del settore e sull’esame di numerose segnalazioni da parte dei consumatori. Da queste sono emerse importanti criticità e una generale ingannevolezza o omissione di informazioni su alcune componenti del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero e, spesso, la previsione di oneri nascosti, impropri e non dovuti dai consumatori”.
Per fare qualche esempio, nelle offerte esaminate l’Authority ha verificato che non venivano indicati il Prezzo di Commercializzazione e Vendita (Pcv) per l’energia elettrica e la Quota Vendita al Dettaglio (Qvd) per il gas. Spesso la pubblicità si limita a pubblicizzare solo il prezzo della “complente energia” trascurando gli altri oneri che incidono notevolmente sul prezzo finale al consumatore.
“Inoltre – prosegue il comunicato – alcune offerte prevedevano oneri impropri denominati in vario modo, spese di spedizione della bolletta o penali, anche sotto forma di storno degli sconti concessi al momento della sottoscrizione del contratto – peraltro in contrasto con la regolazione vigente – che venivano applicati regolarmente o in caso di recesso anticipato dal contratto di fornitura”.
L’Authority , anche in base ad un parere fornito dall’Autorità Energia (Arera) ha accolto gli impegni “a condizione che le società di vendita garantiscano chiarezza e completezza del prezzo di fornitura dell’energia elettrica e del gas” sia nei contratti che nel materiale promozionale.
Infine, tramite 3 interventi di moral suasion, l’Antitrust ha invitato Eni gas e luce, A2A e Sorgenia a rendere più chiare e complete le comunicazioni promozionali, attuali e future, indicando con la stessa evidenza grafica tutti gli oneri applicati dalle società di vendita per la fornitura dell’energia elettrica e del gas” facilitando in questo modo il confronto da parte dei consumatori sulle offerte nel mercato libero. L’attività di monitoraggio non finisce qui: l’Autorità proseguirà in vista del 1 gennaio 2023.