“È presto per dire ora se il Governo sarà azionista di Unicredit”, frena Andrea Orcel davanti alla platea virtuale degli analisti convenuti per esaminare la prima grande mossa della nuova gestione di Unicredit, il possibile acquisto di Mps. “Dipenderà da quale sarà la struttura dell’operazione – continua – Abbiamo un obiettivo in mente e puntiamo a concludere la trattativa il più presto possibile”. Per avere un dato più preciso sul “perimetro che possiamo acquisire bisognerà attendere settembre”. Ma, rispetto ad altri merger sarà un’operazione “molto semplificata, perché acquisteremo solo le parti che selezioneremo e che si adattano alla nostra realtà”. Un buon modo per presentare il probabile spezzatino, con esclusione di una parte della rete a Sud e altre rinunce gradite.
Tanta cautela è d’obbligo perché Orcel sa di muoversi su un terreno minato, specie sul fronte politico. Ma il mercato finanziario ha già rotto gli indugi. Dopo l’annuncio a sorpresa di ieri sera fin dall’alba sono fioccati gli ordini di acquisto su Unicredit, al punto che ci sono voluti non pochi minuti per dare il via agli scambi, visti i troppi acquisti sui titoli dell’istituto di piazza Gae Aulenti, schizzato fin da subito su del 5,2% a 10,36 euro, trascinando con sé anche a preda Mps, volata in rialzo del 9,71% a 1,24 euro.
In sintesi, gli operatori hanno capito che Orcel è in grado di chiudere l’operazione alle condizioni più favorevoli. Anzi, se al termine della due diligence Unicredit valuterà se ci siano le condizioni per una fusione solo parziale con Mps: “saranno escluse le parti non strategiche” dell’istituto senese. L’accordo, insomma, si farà solo se saranno rispettate “la neutralità in termini di capitale, un accrescimento significativo dell’utile per azione, la protezione dai contenziosi legali e l’esclusione dei crediti deteriorati da qualsiasi transazione”, cioè i requisiti richiesti per avviare un periodo esclusivo di due diligence.
Durante i prossimi due mesi di due diligence, aggiunge il ceo, “eseguiremo analisi dettagliate e verificheremo se saremo in grado di definire una transazione che possa soddisfare i parametri concordati. Allora, e solo allora avremo gli elementi per decidere se procedere”. Ma la prudenza non sta a indicare un interesse tiepido. Anzi: “in questo momento riteniamo fortemente che, per tempismo e capacità di selezionare il perimetro, quella di Mps sia l’opzione migliore e l’unica opzione sul tavolo”. Un modo indiretto per raffreddare la pista di un eventuale interesse per Banca Bpm. Certo, la strada del risiko bancario è ancora lunga da percorrere. Ma Mps è la tappa che non si può saltare.
“La potenziale acquisizione di Mps con un perimetro accuratamente definito e un’adeguata mitigazione dei rischi, rappresenta un’opportunità perché rafforzerà materialmente la nostra posizione competitiva in Italia, specialmente nelle regioni economicamente importanti del Centro e del Nord, e ci permetterà di generare sinergie significative”. All’appuntamento con Siena, ci tiene a precisare Orcel, arriva un Unicredit in piena ripresa, con “fondamenti robusti che poggiano sulla sua impronta geografica unica, sulla forza della rete distributiva e sulla solidità del bilancio”, come è emerso dai dati del secondo trimestre, ovvero i primi tre mesi della gestione Orcel da cui è emerso un forte progresso per quanto riguarda il costo del rischio e un utile netto superiore a un miliardo, molto di più di 720 milioni delle stime di mercato.
“Questi elementi – ha commentato il Ceo – costituiscono una base eccellente per migliorare i risultati e creare valore di lungo termine per tutti i nostri azionisti. Abbiamo compiuto iniziali ma significativi progressi nella semplificazione del business, con l’obiettivo di operare con maggiore rapidità e trasparenza. Abbiamo ancora molto da fare e ci focalizzeremo sulla continua riduzione della complessità e sull’accelerazione del processo di digitalizzazione assicurandoci che l’interesse del cliente sia sempre al centro di ogni nostra decisione. C’è un enorme potenziale da valorizzare in Unicredit e guardo con entusiasmo alle opportunità che ci riserva il futuro”.