La pandemia lascia la sua traccia sui conti Enel che tuttavia si rafforzano nel secondo trimestre e al giro di boa dei primi sei mesi mostrano una forte accelerazione degli investimenti, cresciuti del 16,3%. I dati del semestre sono stati presentati giovedì pomeriggio a Borsa chiusa: l’Ebitda risulta in flessione del 10,7% a quota 7,7 miliardi; il risultato netto va a 2,3 miliardi (-4,4%) e l’utile netto ordinario raggiunge 1,77 miliardi.
I ricavi complessivi sono arrivati a 29,853 miliardi (-10,6%), “una variazione principalmente attribuibile alle attività di generazione termoelettrica e trading, a causa delle minori attività di trading in Italia, nonché all’effetto cambi negativo in America Latina, solo parzialmente compensate dai maggiori ricavi delle attività di Enel Green Power e dei Mercati Finali per effetto delle maggiori quantità vendute”, precisa la nota del gruppo.
Gli investimenti, si diceva, salgono a 4,813 miliardi (+16,3%), trainando l’indebitamento finanziario netto a 50,418 miliardi (+11%), un aumento da collegare anche con l’acquisizione di un’ulteriore quota di partecipazione in Enel Americas.
Francesco Starace, Ceo e direttore generale di Enel, conferma “i target per fine anno in termini di Ebitda ordinario e utile netto ordinario, nonché il dividendo per azione garantito pari a 0,38 euro per azione, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Nel secondo trimestre dell’anno – afferma – la performance del gruppo ha registrato una accelerazione solida e visibile, riportando i principali valori operativi a livello pre-Covid”. I dati a cui si riferisce Starace riguardano l’Ebitda ordinario di 4,2 miliardi, in crescita del 3,7% su base annua e l’Ebit aumentato del 28,7% a 1,8 miliardi. Ma soprattutto il conto economico chiuso con un utile netto di 602 milioni (-14% vs 700 milioni nel 2Q 2020). Per l’esercizio in corso il gruppo Enel prevede un Ebitda ordinario compreso tra 18,7 e 19,3 miliardi di euro e un utile netto ordinario tra 5,4 e 5,6 miliardi.
“Nel primo semestre – aggiunge il Ceo – abbiamo proseguito con la nostra significativa crescita industriale improntata sulla sostenibilità e l’innovazione tecnologica, registrando un aumento degli investimenti del 16,3% e un’accelerazione della capacità rinnovabile installata nel periodo, che ci consentirà di raggiungere un altro record a fine anno portando la nuova capacità installata a 5,8 GW”.
Venendo ai dati industriali, le vendite di energia elettrica sono aumentate dell’8,4% a quota 105,8 TWh. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ampiamente superato quella termoelettrica, raggiungendo i 59,8 TWh (+6,5%), a fronte di una produzione da fonte termoelettrica pari a 38,3 TWh (+13,1%). Attualmente, il 64% della produzione elettrica di Enel è a zero emissioni.
Nel corso della presentazione agli analisti, Francesco Starace ha poi negato che ci sia ritardo nel closing per la cessione di Open Fiber a Macquarie e Cdp:”Stiamo lavorando per chiudere in questi due giorni”., quindi entro la fine di luglio. Rispondendo d una domanda, l’Ad ha poi affermato che “negli Stati Uniti andiamo avanti con l’attività di scouting per M&A, dobbiamo trovare le offerte giuste. Ammetto che finora forse ci siamo focalizzati più sull’America Latina, area che ha richiesto molta attenzione”. Infine, a chi gli chiedeva se fosse in cantiere un Ipo in America Latina, Starace ha risposto che “In ogni mercato in cui siamo abbiamo opportunità di lanciare Ipo, come ad esempio in Brasile; può essere una buona idea ma dobbiamo parlare sempre prima con i nostri shareholder” in Sud America.