Dopo anni di scontri su Brexit, non c’era da meravigliarsi se domenica scorsa mezza Europa (se non tutta) ha tifato per l’Italia in occasione della finale degli Europei di calcio contro l’Inghilterra. Ma la novità è che la questione, che per quanto abbia inasprito i rapporti tra l’isola della Regina e il Vecchio Continente sembrava chiusa, si arricchisce di un nuovo capitolo. Incassata infatti la delusione per la sconfitta casalinga nello stadio-tempio di Wembley, i britannici ne hanno tirato fuori un’altra: l’ultima stima del Tesoro, pubblicata giovedì, conferma infatti che il “conto” della Brexit secondo Londra è di 37,3 miliardi di sterline, cioè appena meno di 44 miliardi di euro. Una cifra cospicua, che il Regno Unito dovrebbe versare a Bruxelles come “buonuscita”, ma che in realtà come già accaduto in passato (la forbice inizialmente stimata era di 35-39 miliardi di sterline) si discosta al ribasso da quella richiesta dall’Unione europea per chiudere il rapporto.
Si tratta in questo caso di stabilire il cosiddetto Brexit Bill, cioè il saldo tra i crediti e i debiti del Regno Unito nei confronti dell’Unione. Secondo l’Europa la cifra dovuta è superiore di circa 4 miliardi di euro: i britannici dovrebbero versare nelle casse dei loro ex partner 47,5 miliardi di euro e non 43,8, come sostiene il Cancelliere dello Scacchiere. Si tratta di una differenza non del tutto trascurabile, pari a circa l’8% del totale. Ma la reticenza del Regno Unito a pagare non è nuova: già il 9 giugno scorso, interpellato sulle richieste di Bruxelles, il portavoce del premier Boris Johnson aveva espressamente dichiarato di “non riconoscere quella cifra”. Intanto, Londra ha già chiesto e ottenuto di spalmare nel tempo il pagamento: quest’anno dovrà versare solo 6,8 miliardi di euro, il resto sarà poi saldato negli anni successivi, sempre che si riesca a mettere nero su bianco una somma definitiva. Rispetto alla primissima stima dell’Office for Budget Responsibility, datata 2018, i britannici hanno comunque fatto un piccolo passo avanti: allora ritennero di dovere a Bruxelles solo 41,5 miliardi di euro.