Seduta in calo oggi per le Borse europee, che archiviano un semestre da incorniciare, grazie alle campagne vaccinali contro il Covid, alle politiche monetarie e fiscali, alla ripresa economica in atto, benché la festa in questi giorni sia guastata dalle preoccupazioni per la variante Delta. L’aggiustamento dei portafogli di fine trimestre condisce inoltre la seduta di un’aggiunta di volatilità. In queste settimane l’indice della paura europeo (V2TX) è salito leggermente a 17,40, dopo essere aumentato costantemente da quando ha toccato il minimo di 16 mesi a 15,14 l’11 giugno.
Alla chiusura Milano perde un punto percentuale (-1,01%) e si ferma a 25.102 punti, in linea con Francoforte -1%, Madrid -1,08%, Parigi -0,9%. Fanno leggermente meglio Amsterdam -0,64% e Londra -0,67%. Il bilancio semestrale è in ogni caso positivo e a doppia cifra percentuale per quasi tutti i listini.
Wall Street, dopo un timido avvio, si muove contrastata: il Dow Jones è in rialzo, lo S&P500 galleggia in area record, il Nasdaq è in lieve calo. In attesa del rapporto sul lavoro, in agenda per venerdì, si soppesa il dato odierno sull’occupazione di giugno nel settore privato, migliore delle stime i (692.000 nuovi posti), ma inferiore ai numeri di maggio (+886.000). Restano da recuperare circa 7 milioni di posti di lavoro rispetto al pre-pandemia.
In Europa l’attenzione è stata calamitata invece dalla stima flash di Eurostat sull’inflazione nel mese in corso: +1,9% il tendenziale, inferiore al dato di maggio (+2%) e in linea con le attese. A spingere sull’acceleratore è soprattutto l’energia, senza il cui incremento si scende a +0,8%. Valori che inducono in ogni caso a riflettere alla luce del fatto che il target Bce è inferiore ma vicino al 2%. In Italia il tasso d’inflazione stimato è 1,3% (dopo 1,2% di maggio), in Germania 2,1% dopo 2,4%; in Francia 1,9% dopo 1,8%; in Spagna appare stabile a 2,4%.
Sul mercato dei cambi il dollaro si appresta a chiudere la seduta con il maggior incremento mensile da novembre 2016. In giugno il biglietto verde ha guadagnato circa il 2,5% contro un paniere di valute, dopo che la Fed si è rivelata più falco del previsto nell’ultima riunione, Per questo si attende con grande interesse il rapporto sul lavoro di venerdì, che potrebbe accelerare la messa in campo di politiche più restrittive. Secondo i trader, eventuali segnali di un rafforzamento sul fronte dell’occupazione aggiungeranno pressione in senso restrittivo sui membri del Fomc, mentre una lettura al di sotto delle attese potrebbe ritardare tale prospettiva. L’euro tratta in calo e il cross al momento è intorno a 1,863.
Tra le materie prime è in cauto progresso il petrolio, in vista della riunione Opec+. Il contratto Brent settembre 2021 tratta in rialzo dello 0,3% a 74,50 dollari al barile. Da inizio anno il Brent è salito del 45% circa, il Wti del 52%.
In Piazza Affari sono solo sette le blue chip in rialzo oggi. Guida la classifica Unipol, +642%, dopo l’acquisto dell’1% del capitale da parte di Koru, veicolo partecipato da diverse cooperative già azioniste del gruppo, a un prezzo di 4,6 euro per azione, con un premio del 6,6% rispetto alla chiusura di ieri. In scia si apprezza la controllata UnipolSai, +2,94% e Bper Banca +0,49%. Sempre nel settore assicurativo Generali si apprezza dello 0,57%, spinta dalla promozione a ‘overweight” di JP Morgan con target price di 21 euro da 18 precedente. Il gruppo triestino ha annunciato gli obiettivi di nuovi investimenti ‘green’ entro il 2025.
Positive Exor +1,32%, Ferrari +0,29%, Tenaris +0,2%. Si salva dalle vendite Telecom.
In maglia nera è Enel, -2,56%. Le prese di beneficio mandano a tappeto Banca Mediolanum -2,24% e Azimut -2,24%, dopo i rialzi della viglia. Nell’auto perdono Pirelli -1,75% e Stellantis -1,59%. Il settore è negativo a livello europeo, trascinato da Volkswagen (-2,19%) dopo che la Corte Suprema dell’Ohio ha stabilito che il procuratore generale dello Stato può perseguire il gruppo per il caso Dieselgate al di là delle sanzioni già stabilite a livello federale.
Fra le banca la peggiore è Unicredit -1,48%.
Fuori dal paniere principale crolla Safilo, -13,88%, a seguito dell’annuncio di un aumento di capitale fino a 135 milioni finalizzato al rimborso del prestito ricevuto dall’azionista di controllo Hal e all’ulteriore rafforzamento patrimoniale del gruppo.
Bene il secondario: lo spread tra Btp decennali e Bund di pari durata scende a 107 punti base e il tasso del titolo italiano chiude in calo a +0,82%.
Sul primario è stata buona in mattinata la domanda di Btp e i rendimenti sono risultati in calo. Il Tesoro ha emesso la nona tranche del Btp a 5 anni per 3 miliardi con un rendimento in ribasso 5 centesimi a 0,12%. Collocata anche la undicesima tranche del Btp a 10 anni: a fronte di richieste per 2,332 miliardi l’importo emesso è stato pari a 1,5 miliardi mentre il rendimento si è attestato all’1,56%. Riaperto anche il Btp decennale scadenza 01/04/2031: la dodicesima tranche, assegnata per 1,5 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,348 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo dello 0,81 per cento.