Il green pass europeo è entrato ufficialmente in vigore. Da oggi, giovedì 1° luglio, per spostarsi in sicurezza da un Paese all’altro della Unione Europea e dell’area Schengen è necessario richiedere la certificazione digitale unica comunitaria. Un documento fondamentale per chi deve andare all’estero nei prossimi mesi e che si può ottenere in tre modi:
- dopo aver ricevuto il vaccino (una o due dosi, la regola varia da Paese a Paese);
- dopo aver effettuato un test antigenico o molecolare risultato negativo;
- dopo l’avvenuta guarigione dal Covid-19.
Il possesso del green pass europeo serve ad evitare di doversi sottoporre a un test all’arrivo a destinazione o, ancora peggio, di dover trascorrere parte delle proprie vacanze in quarantena.
Prima di mettersi in viaggio è dunque opportuno reperire il proprio certificato, ma anche controllare le regole imposte dai singoli Paesi. L’Unione europea ha creato un portale, Re-open EU, dove è possibile reperire le norme stabilite da ogni Stato.
GREEN PASS EUROPEO: COME OTTENERLO
Il green pass europeo, come quello italiano, è disponibile sia in formato cartaceo che in formato digitale. Anche le modalità per ottenerlo sono simili. Cinque le vie da seguire:
- Scaricarlo dal sito nazionale che da oggi contiene anche la certificazione Ue;
- utilizzare l’App Immuni;
- utilizzare l’App Io;
- utilizzare il Fascicolo Sanitario Elettronico;
- chiedere al proprio medico, al pediatra o alla farmacia di fiducia di averlo, usando la propria tessera sanitaria.
Scelto uno degli strumenti a disposizione, occorre autenticarsi (tramite Spid, Cie o tessera sanitaria). A quel punto si visualizza il proprio certificato dotato di QR Code. Bisogna salvare e conservare il QR code nella galleria fotografica dello smartphone (o stamparlo), in modo tale da poterlo esibire all’occorrenza.
Come detto, il green pass si ottiene dopo il vaccino, dopo un test molecolare o antigenico negativo o una volta guariti dal Covid-19.
GREEN PASS EUROPEO: PRIMA O SECONDA DOSE?
La risposta, lo diciamo subito, cambia da Paese a Paese. Ci sono Stati membri, come l’Italia, che hanno deciso di rilasciare e accettare il Green Pass europeo dopo la prima dose, altri (parecchi) che hanno stabilito che i cittadini in arrivo debbano aver ricevuto entrambe le dosi (una solo se Johnson&Johnson). Non solo, variano anche i giorni: ok al certificato dopo 14, 22, 42 giorni e via dicendo.
A livello generale, la norma più diffusa è quella di considerare la vaccinazione completa trascorsi 14 giorni dalla seconda dose del vaccino, ma prima di mettersi in viaggio per un altro Stato europeo è bene controllare quali siano le regole stabilite per i viaggiatori in arrivo.
GREEN PASS EUROPEO: DOVE SI PUÒ ANDARE CON LA PRIMA DOSE
Oltre all’Italia, che però sta valutando una possibile rimodulazione del green pass in virtù della diffusione della variante Delta del Covid-19, sono tre i Paesi che consentono l’ingresso libero dopo la prima dose:
- la Croazia: si entra con green pass a una distanza di 22-42 giorni dalla prima dose di Pfizer e Moderna o trascorsi 22-84 giorni dalla prima dose di Astrazeneca;
- l’Austria: via libera agli ingressi dopo la prima dose effettuata almeno 22 giorni prima dell’arrivo e non più di tre mesi prima.
- la Repubblica Ceca: ingressi consentiti a distanza di 22 giorni ed entro 3 mesi dalla prima dose.
GREEN PASS EUROPEO: DOVE SERVE LA SECONDA DOSE
Molti tra i principali Paesi europei richiedono invece entrambe le dosi per gli ingressi con green pass. Facciamo alcuni esempi:
- Spagna: prima di arrivare occorre compilare e firmare un modulo presente sul sito Spain Travel Health tramite il quale si avrà accesso a un QR Code da esibire in aeroporto. Da oggi, 1° luglio, al modulo si affianca il green pass, valido dopo 15 giorni dalla seconda dose (o una sola se J&J), che dà accesso a controlli più veloci. Senza green pass, i viaggiatori devono superare un iter di controlli molto più lungo ed è in ogni caso richiesto un certificato vaccinale, uno di guarigione, o un test negativo (in lingua spagnola o inglese).
- Grecia: il green pass europeo è valido dopo 15 giorni dalla seconda dose, entro 48 ore dal test rapido, entro 72 ore dal test molecolare. Il certificato deve essere inoltre accompagnato dal Modulo di “Passenger Locator Form (PLF)” grazie al quale si riceve via mail un codice.
- Francia: anche in questo caso l’ok al green pass si ottiene a 15 giorni di distanza dalla seconda dose. Se invece il vaccino ricevuto è J&J dovrà trascorrere un mese di tempo dall’unica dose ricevuta. La prima dose è invece sufficiente per l’ingresso con green pass (ma dopo 15 giorni dalla somministrazione) se il viaggiatore attesta di essere guarito dal Covid. In assenza di vaccino i cittadini guariti dal Covid hanno bisogno di un test molecolare o antigenico negativo.
Dato il forte interscambio, vale la pena ricordare anche le regole valide per il Regno Unito: il nostro Paese sconsiglia di andare, dato l’aumento dei contagi da variante Delta. Chi decide di farlo comunque deve eseguire un test prima della partenza, rispettare la quarantena dopo essere arrivato e sottoporsi ad altri due test anti-Covid una volta finito l’isolamento. Tutto ciò comporta una spesa notevole, è bene saperlo. Chi invece arriva in Italia dal Regno unito, oltre ad esibire un test antigenico negativo all’arrivo, deve restare 5 giorni in quarantena e poi eseguire un secondo test.
GREEN PASS EUROPEO: GUARITI E “TAMPONATI”
Il green pass europeo viene rilasciato anche ai cittadini che attestano l’avvenuta guarigione dal Covid. La regola generale prevede che debbano essere trascorsi 180 giorni dalla data in cui si è risultati positivi al tampone, ma anche in questo caso molti Paesi prevedono regole diverse.
Differenze anche per chi si sottopone al test. In Spagna, Francia e Grecia il test antigenico deve essere effettuato entro 48 ore dalla partenza, il test molecolare entro 72. I Paesi Bassi consentono l’ingresso solo a chi ha effettuato un tampone molecolare.