Facebook raggiunge le Big 4, che quindi da ieri sono Big 5, cioè il club delle società che hanno superato la soglia dei 1.000 miliardi di capitalizzazione in Borsa. Può sembrare strano, ma il colosso fondato da Mark Zuckerberg e quotato sul Nasdaq dal 2012, mancava ancora all’appello. Nove anni dopo l’Ipo da 104 miliardi (la più alta di sempre all’epoca), il titolo del social network più utilizzato nel mondo occidentale beneficia quindi di una seduta – quella di lunedì 28 giugno – in cui guadagna il 4,4% e raggiunge così Apple, Alphabet (Google), Microsoft e Amazon. A spingere Facebook sopra la fatidica soglia è stata la notizia della chiusura di due procedimenti a suo carico negli Usa per violazione delle regole sulla concorrenza. Il doppio ricorso era stato presentato dall’Antitrust statunitense nel 2020, e per ora Facebook l’ha scampata, anche se sul fronte delle pratiche contrarie alla concorrenza ci saranno sicuramente nuovi sviluppi, dopo la stretta che la Congresso si appresta a varare contro il monopolio dei giganti del tech.
Facebook comunque era in rally da inizio anno: dal 1° gennaio ha guadagnato il 29%, avvantaggiandosi come tutte le altre società tecnologiche delle nuove esigenze dettate dalla pandemia Covid. Il social di Zuckerberg è così l’ultima big a raggiungere il traguardo dei 1.000 miliardi di valore in Borsa, ma è anche l’azienda più giovane a riuscirci, visto che ha appena 17 anni di vita. La prima è stata Apple, quasi 3 anni fa: era il 2 agosto 2018 quando le sue azioni volarono al prezzo di 207,14 dollari. Per dare un parametro, in quel momento Cupertino valeva da sola quanto la somma dei 10 titoli maggiori dell’indice CAC40 di Parigi: LVMH, Total, L’Oréal, Sanofi, Airbus, BNP Paribas, Kering, Axa, Vinci e Air Liquide. Apple era quotata dal 1980 e in 38 anni il suo valore in Borsa era cresciuto del 35.460%. Poi a settembre di quell’anno fu la volta di Amazon, nell’estate del 2019 toccò a Microsoft e infine a gennaio 2020, prima della pandemia, raggiunse e superò la soglia dei 1.000 miliardi anche Google, attraverso Alphabet. Nel frattempo si è aggiunta al club anche Saudi Aramco, che però non è quotata sul Nasdaq.