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Tv, transizione al nuovo digitale terrestre: è ora di informare gli utenti

Ci sono ancora gare da completare e il nuovo bonus per la rottamazione dei vecchi televisori da sbloccare per arrivare al traguardo della transizione al nuovo digitale terrestre ma ciò che più manca è un’adeguata campagna di informazione: non c’è più tempo da perdere

Tv, transizione al nuovo digitale terrestre: è ora di informare gli utenti

Quanti sono i cittadini, i telespettatori, gli utenti del Servizio Pubblico Radiotelevisivo sufficientemente e adeguatamente informati del rischio di trovarsi, dal prossimo settembre lo schermo “nero” del proprio televisore? In realtà sono pochi, talmente pochi da rendere plausibile l’interrogativo: sarà necessario un rinvio della road map verso la transizione al digitale terrestre di nuova generazione, il DVB-T2? L’ipotesi di un rinvio, che sarebbe stata avanzata da Confindustria al Mise, è circolata nelle ultime ore. Tuttavia all’interno dello stesso ambiente confindustriale ci sono autorevoli fonti decisamente contrarie all’idea di uno slittamento. “I broadcaster, l’industria, tutto il sistema – riferisce un alto dirigente – è pronto ad affrontare le tappe previste della transizione tecnologica e mantenere l’impegno di giugno 2022. Non è necessario alcun rinvio mentre è necessario, obbligatorio, che venga promossa e diffusa velocemente e in modo efficace la campagna di informazione agli utenti. Questa, in sostanza, è la notizia con la quale fare i conti. Del resto, anche recentemente, il CTO Rai, Stefano Ciccotti, lo ha ribadito in un’intervista a FIRSTonline: “La RAI sta procedendo velocemente ad aggiornare le proprie reti digitali terrestri e saremo in grado di rispettare rigorosamente il calendario ministeriale”.

Il problema è, per quanto è dato sapere, esattamente nel calendario che il MISE che è in grado di seguire nei due aspetti principali. Il primo riguarda procedure “tecniche” come, ad esempio, il completamento delle gare che interessano le emittenti locali in 18 aree ancora da assegnare e il secondo aspetto si riferisce al nuovo bonus (100 Euro senza limite ISEE) per la rottamazione dei vecchi tv, fino ad oggi impanato nelle diverse ragionerie competenti del quale non si hanno notizie certe. 

Comunque, la domanda è rilevante e pertinente: a meno di 100 giorni dalla prima vera scadenza operativa di questa transizione, coloro che hanno usufruito del primo incentivo alla rottamazione del vecchio televisore (50 euro con ISEE fino a 20 mila Euro), per quanto reso noto dal MISE e dalla Fondazione Bordoni, alla fine dello scorso gennaio sono stati poco meno di 400 mila pari a poco meno di 20 mln utilizzati dal fondo appositamente stanziato dalla precedente Legge di bilancio. Il contesto di riferimento, cioè il totale del parco tv nazionale, riferito ad oltre 21 milioni di famiglie che vedono la televisione con il DTT, considerando uno o più televisori presenti in ogni abitazione le seconde case, è di otre 40 milioni di apparati. Proprio recentemente la FUB ha reso noti i dati aggiornati sulla diffusione Tv dove si legge che le famiglie in grado attualmente in grado di ricevere un segnale in DVB-T2 sono oltre 9 milioni pari al 42,4% mentre quelle non ancora non attrezzate sono oltre 12 milioni, pari al 57,6%. 

Necessario rivedere alcuni punti fermi: FIRSTonline si è occupato di questo importante processo già da alcuni anni. Dunque, è ormai molto tempo che lo scenario e i passaggi erano noti e puntualmente definiti. Nel frattempo, le frequenze in banda 700 Mhz sono state regolarmente acquistate e gli operatori sono pronti ad utilizzarle per gli obiettivi previsti, in particolare per lo sviluppo del 5G. 

Un passaggio fondamentale di tutta la “manovra” di transizione consisteva nella necessaria comunicazione agli utenti che il Ministero per primo avrebbe dovuto avviare per tempo e nei modi dovuti, giacché a differenza della precedente transizione dall’analogico al digitale che proponeva un indiscusso vantaggio in termini di qualità del segnale e numero di canali, in questo caso è molto più complesso da sostenere.  Ma la carenza di comunicazione non è imputabile solo al Ministero: anche la Rai avrebbe dovuto garantire, in forza di quanto disposto dall’art. 17 del Contratto di Servizio “l’informazione al pubblico in ciascuna area tecnica nel corso dell’attuazione della tabella di marcia nazionale per la liberazione della banda 700MHz, utilizzando le emissioni televisive e radiofoniche e il web. Tale informazione dovrà essere fornita senza interruzioni fino a quando le attività non saranno ultimate in tutto il territorio nazionale”.

Proprio ieri è iniziato il Campionato europei di Calcio e a luglio si dovranno svolgere le olimpiadi di Tokio. Quali altre formidabili occasioni si sarebbero potute utilizzare per incentivare l’acquisto di un nuovo televisore? Il prossimo appuntamento da non mancare, sarà il Natale. Non si può perdere ulteriore tempo.

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