Come era previsto la Bce non cambia rotta. Né oggi, né tantomeno in un periodo di tempo ravvicinato, stando a quanto detto in conferenza stampa dalla presidente Christine Lagarde, dopo l’annuncio che i tassi d’interesse rimangono invariati. L’inflazione infatti sta aumentando ma è ancora ampiamente sotto controllo, anzi secondo Lagarde addirittura “sotto target”, e la ripresa economica dell’area euro sta accelerando, il che non lascia spazio nel breve termine né ad aumento dei tassi né ad un cambiamento di politica sul Quantitative easing: “La Bce – recita la nota – ha deciso di confermare l’orientamento molto accomodante della sua politica monetaria e di lasciare invariati i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
“Gli ultimi dati – ha commentato Lagarde – mostrano un dinamismo nell’andamento dell’economia dell’Eurozona per la quale ci aspettiamo una accelerazione nel secondo semestre grazie alla ripresa dei consumi, a una forte domanda globale e a una politica monetaria accomodante”. Sul fronte inflazione la stima dell’Eurotower è di un “ulteriore aumento nel secondo semestre”, dopo quello registrato negli ultimi mesi prima di un calo: “In ogni caso nell’orizzonte considerato l’inflazione resterà sotto il nostro target“, ha aggiunto Christine Lagarde, che sul fronte delle politiche stima come “un irrigidimento sarebbe prematuro e comporterebbe rischi. Le valutazioni del consiglio sulla situazione economica sono più ottimistiche rispetto a 3 mesi fa anche se ovviamente molto dipenderà dagli elementi di incertezza come l’andamento della pandemia. Ci aspettiamo un vigoroso recupero soprattutto del settore dei servizi”.
“Il consiglio direttivo della Bce – ha aggiunto la presidente – ribadisce il ruolo chiave del programma Next Generation Eu. Sta agli Stati membri gestire i fondi in modo produttivo secondo le policies stabilite dal programma. Questo permetterà al programma di contribuire a una più veloce, forte e più resistente ripresa”. Quanto alle previsioni, il tasso di inflazione dell’Eurozona dovrebbe crescere al ritmo dell’1,9% nel 2021, dell’1,5% nel 2022 e dell’1,4% nel 2023. Nel precedente esercizio di marzo, gli esperti dell’Eurozona avevano previsto una crescita dei prezzi pari all’1,5% nel 2021, dell’1,2% nel 2022 e dell’1,4% nel 2023. La Bce ha anche alzato le stime sull’andamento del Pil nell’Eurozona per il 2021 e il 2022. Per l’anno in corso, ha spiegato la presidente Christine Lagarde in conferenza stampa, stima una crescita del 4,6% e per il 2023 del 4,7%. Rispetto alle stime di marzo 2021 le previsioni sono state riviste al rialzo per il 2021 e 2022 e invariate per il 2023.