L’industria italiana ha superato il Covid. A sancirlo sono i dati pubblicati dall’Istat, secondo i quali la produzione industriale ad aprile è tornata ai livello pre-pandemia: l’indice destagionalizzato è aumentato dell’1,8% rispetto a marzo, ma soprattutto del 79,5% rispetto ad aprile 2020, quando tuttavia fu particolarmente basso a causa delle chiusure. Nella media del periodo febbraio-aprile il livello della produzione cresce dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti e aprile è il quinto mese consecutivo di crescita congiunturale: “Il livello dell’indice destagionalizzato della produzione industriale supera i livelli prepandemici di febbraio 2020. In termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra fortissimi incrementi per quasi tutti i settori, dovuti ai livelli produttivi particolarmente bassi dell’aprile dello scorso anno, quando ebbero luogo le maggiori restrizioni all’attività produttiva per il contenimento dell’epidemia di Covid-19″, conferma l’Istat nella sua nota di aggiornamento.
Andando nel dettaglio, si nota che la ripresa coinvolge tutti i settori industriali, in particolare i beni strumentali che nel confronto col mese precedente superano il +3%, ma anche l’energia (+2,4%), i beni intermedi (+1,1%) e, in misura meno rilevante, i beni di consumo (+0,5%). Ovviamente più macroscopica la crescita dei singoli settori rispetto ad un anno fa: energia solo +14,2%, ma beni strumentali +119,5%, beni intermedi +98,1% e beni di consumo +62,2%. Per quanto riguarda la classificazione per attività economiche, su base tendenziale è in calo solo la farmaceutica dopo il grande rally del 2020 (-3%), mentre la crescita più ampia caratterizza i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+363,2%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+327,3%), delle altre industrie (+160,9%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+149,3%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+132,8%).