Vuole essere come Industria 4.0 ma più rapida ed efficace. L’agricoltura 4.0 è un’ opportunità per il sistema agroindustriale italiano, ma deve riorganizzarsi, essere meno dispersiva e soprattutto avere una visione comune. E quando le organizzazioni si muovono in maniera concertata, i risultati prima o poi arrivano. Il Consorzio Italiano Biogas, per esempio, spinge in queste settimane sul progetto Farming For Future per aumentare la produttività nelle aziende agricole e ridurre gli sprechi. Ai primi di giugno farà dimostrazioni sul territorio per divulgare i contenuti della mission. Al di fuori della dilagante retorica green, le campagne italiane non sono tutte nelle stesse condizioni.
Il programma Farming ha 10 azioni da compiere che potrebbero consentire un salto qualitativo e quantitativo. Riequilibrare Nord e Sud può essere un traguardo raggiungibile nei prossimi 5 anni, ovvero secondo le tempistiche del Recovery Fund europeo.L’Osservatorio Smart Agrifood stima il valore del mercato italiano dell’agricoltura 4.0 in 540 milioni di euro. Un trend in crescita di circa il 20% all’anno, ma – ecco ciò che deve far pensare – con un’applicazione effettiva limitata al 3-4% della superficie coltivata. Le soluzioni affidate alle coltivazioni di precisione e di digitalizzazione del lavoro hanno bisogno di capacità professionali e investimenti forti. In testa alle azioni da mettere in pratica , ai primi posti c’è l’uso di energie rinnovabili. Per cui l’interesse del mondo del biogas è fortissimo. Anche qui , ovviamente, gli occhi sono puntati sui soldi del RecoveryPlan. 1,92 miliardi di euro previsti dal PNRR sono un importante volano per gli investimenti nel settore primario in progetti immediatamente cantierabili nella filiera agricola e agroindustriale italiana, ha detto il CIB quando il Piano è andato a Bruxelles.
Le misure del PNRR dimostrano sicura attenzione verso la transizione ecologica e la digitalizzazione e « con le innovazioni tecnologiche di cui disponiamo oggi saremo in grado di produrre di più utilizzando meno risorse e in modo più efficiente”, dice Piero Gattoni, Presidente del CIB.
Un impianto di biogas in un’azienda agricola favorisce sistemi microcircolari delle produzioni. Come per Industria 4.0 che sfrutta ogni fase della catena del valore , in campagna si riorganizzano tutti i fattori della produzione: sementi, concimi, fitofarmaci. La concimazione organica con digestato è una delle leve su cui poggia la nuova vita degli agricoltori. Non solo risparmiano sui costi del gasolio, ma presidiano un sistema che mediante una gestione agronomica mirata favorisce l’incremento di sostanza organica e lo stoccaggio del carbonio nei suoli. I fondi europei saranno usati anche per questo.