A Schio arriva “Smart District”, il progetto di Tim per accelerare la trasformazione tecnologica dei distretti industriali del Triveneto e supportare la produttività del tessuto economico e industriale del territorio. Al fine di mettere a disposizione dei distretti industriali italiani, tecnologie e competenze all’avanguardia in grado di rispondere ai bisogni e alle esigenze delle aziende, trasformandole in opportunità di crescita per tutti i comportati produttivi.
Le vere protagoniste del progetto sono le aziende del polo pedemontano che si estende su un bacino di circa 20 comuni. La realtà produttiva dell’Alto Vicentino, sede del Distretto Scienza e Tecnologia, fa parte di un percorso di innovazione tecnologica su scala nazionale che ha come obiettivo quello di accelerare la trasformazione digitale negli oltre 140 distretti industriali italiani.
Dall’automazione alla manutenzione da remoto dei propri macchinari, dalle soluzioni cloud alle tecnologie per la sicurezza con soluzioni di videosorveglianza, dalla gestione della logistica alle flotte aziendali. Inoltre, saranno abilitate soluzioni di smart working, di gestione intelligente dei dati e l’adozione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali.
Oltre alle infrastrutture di rete (dalla fibra al 5G, dal Fixed Wireless Access alla connettività satellitare) la società guidata da Luigi Gubitosi, in linea con il piano strategico 2021-2023 ‘Beyond Connectivity’, mette a disposizione delle aziende del distretto i migliori servizi di ultima generazione, indispensabili per promuoverne la competitività, avvalendosi delle competenze specializzate di Noovle per le soluzioni Cloud e di edge computing, Olivetti per l’Internet of Things, Sparkle per i servizi internazionali e Telsy per la Cybersecurity.
L’iniziativa è stata presentata nel corso di un evento in cui sono state illustrate le opportunità per lo sviluppo tecnologico e digitale delle imprese del territorio. All’incontro hanno partecipato Federico Rigoni, Chief Revenue Officer di TIM, Nerio Dalla Vecchia, Presidente del Mandamento di Schio Confartigianato Vicenza, Andrea Lora, Presidente della sezione di Schio Coldiretti Vicenza, Pietro Sottoriva, Presidente del Raggruppamento Alto Vicentino Confindustria Vicenza, Guido Xoccato, Presidente del Mandamento di Schio Confcommercio Vicenza e Luca Fabrello, CEO di Venetcom.
“Accogliamo questa opportunità in un territorio da sempre vocato all’innovazione – ha dichiarato Valter Orsi, sindaco di Schio -, sapere di essere stati scelti da TIM tra i 142 distretti Industriali esistenti in Italia è certamente un riconoscimento lusinghiero che dà onore a quanti, nella qualità del prodotto e della gestione aziendale, hanno da sempre investito con grande capacità. Sapremo cogliere queste nuove opportunità sapendo che il lanciare nuove sfide è nel DNA dei nostri imprenditori e cittadini.”
“Con il progetto Smart District vogliamo accelerare la trasformazione digitale ed essere il motore dell’innovazione sul territorio – ha affermato Federico Rigoni, Chief Revenue Officer di TIM -. Siamo certi che le telecomunicazioni e il settore digitale possano fare molto per la ripartenza dell’economia locale e quindi dell’intero Paese. Il nostro obiettivo è mettere a disposizione dei distretti industriali italiani, che rappresentano la nostra eccellenza produttiva, tecnologie e competenze all’avanguardia in grado di rispondere concretamente ai bisogni e alle esigenze delle aziende, trasformandole in opportunità di crescita per tutti i comportati produttivi”.
Infine, il Presidente della Sezione di Schio di Coldiretti Vicenza Andrea Lora ha sottolineato come lo sviluppo economico di un paese sia fortemente legato all’innovazione digitale, per tutti i settori produttivi della società, resa ancora più necessaria a seguito della crisi sanitaria da Covid. Settori come l’agricoltura che mira a promuovere modelli produttivi sostenibili volti a garantire prodotti di qualità certificati e tracciati, con un maggior valore aggiunto per le imprese. Uno dei comparti più dinamici e moderni per promuovere un’economia agricola italiana sempr