Naviga ancora in cattive acque Disney, che pubblica una trimestrale deludente per gli analisti e chiude la seduta di Borsa cedendo il 4%. I ricavi, rispetto al trimestre gennaio-marzo del 2020, sono caduti del 13% a 15,6 miliardi di dollari, inferiori alle attese. A pesare, a causa della pandemia, è soprattutto la chiusura dei parchi, un business che si è quasi dimezzato e che negli ultimi mesi ha portato a casa solo 3,2 miliardi di dollari di fatturato. Tuttavia l’estate è alle porte e la campagna vaccinale, che soprattutto negli Stati Uniti (dove Disney ha la maggior parte delle sue attività esperienziali) procede a gonfie vele, consentirà sicuramente le riaperture e una progressiva ripresa degli incassi. A preoccupare di più è semmai Disney +, la piattaforma streaming lanciata nel 2019, prima del Covid, ma che in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia è arrivata a pandemia già esplosa. Si pensava che i lockdown potessero favorire la crescita degli abbonamenti e inizialmente così è stato, ma adesso il trend sta rallentando, le persone hanno voglia di tornare alla socialità e così come sta accadendo a Netflix anche Disney + registra i primi segnali negativi.
Nel primo trimestre di quest’anno gli abbonamenti alla tv di Topolino e soci hanno superato quota 100 milioni nel mondo, ma il dato (103 milioni) non è giudicato in linea con le aspettative, che pronosticavano un totale vicino ai 110 milioni. Anche perché la piattaforma streaming doveva diventare il principale motore di crescita in questa fase, e così in parte è stato: la tv vale ormai 4 miliardi di ricavi, +59% rispetto al 2020. Per rilanciarsi, oltre all’attesa riapertura dei parchi d’attrazione, Disney punta ad una offerta televisiva più ampia. Ha investito ad esempio sui prossimi episodi di Star Wars, oltre che sulla serie Loki, prodotta dalla Marvel e in uscita a giugno negli Usa. Disney + sarà visibile nei prossimi mesi anche in nuovi mercati potenzialmente importanti come la Thailandia e la Malesia, ed entro il 2024 ha ancora l’ambizione di avvicinarsi a Netflix: si punta ai 260 milioni di abbonati, con Netflix che ha già superato i 200 milioni lo scorso gennaio, ma che come detto non macina più come una volta. Dell’universo Disney + fanno parte anche Hulu e il canale sportivo ESPN, che ha appena acquistato per 1,4 miliardi i diritti della Liga spagnola di calcio per i prossimi 8 anni.