Azioni Poste Italiane, quotazioni del titolo PST in Borsa

Tutto quello che c’è da sapere per rimanere aggiornati sul mercato finanziario. Informazioni, andamento e grafico in tempo reale sulle quotazioni in borsa dei maggiori titoli sui listini mondiali.

Armadio Punto Posta
Poste Italiane

Codice ISIN: IT0003796171
Settore: Trasporti
Industria: Trasporto aereo/carico merci


Le azioni di Poste Italiane sono quotate sul mercato italiano con il ticker PST.

Guarda lo storico della quotazione del titolo alla Borsa di Milano

Descrizione Azienda

Poste italiane S.p.A. è un’azienda italiana che si occupa di servizi postali, bancari, finanziari e di telecomunicazione, di telematica pubblica, di operazioni di riscossione e pagamento e di raccolta del risparmio postale.

La società è affidataria, sino al 30 aprile 2026 del servizio postale fornendo i servizi essenziali per la consegna di lettere e pacchi su tutto il territorio nazionale italiano.

Poste è divisa in quattro business units: Gruppo Poste Vita, BancoPosta, Postepay e Posta,Comunicazione e Logistica.

L’azienda ha 13 Direzioni e Servizi Centrali. Sul territorio nazionale è presente con 132 filiali, circa 13.000 uffici postali, 16 centri di meccanizzazione postale, 2.120 uffici di recapito e 7.300 sportelli automatici. Ogni giorno sono attivi 18 collegamenti aerei e vengono mossi quotidianamente 38.000 veicoli. Conta circa 130.000 dipendenti.

Poste Italiane è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano dal 27 ottobre 2015.

La società è controllata per circa il 60% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, direttamente (29,26%) e attraverso Cassa Depositi e Prestiti (35%).

Poste possiede lo 0,40% di azioni proprie. Il resto dell’azionariato si divide in investitori individuali 11,83% e investitori istituzionali 23,51%. Geograficamente l’azionariato istituzionale proviene principalmente da USA e Canada (28,34%), Italia (21,38%) e Europa (20,84%).

L’azionariato, ad aprile 2021, è cosi composto:

  • Cassa Depositi e Prestiti, 35%
  • Ministero dell’Economia e delle Finanze, 29,26%
  • Azioni proprie, 0,40%
  • Investitori individuali, 11,83%
  • Investitori istituzionali, 23,51%

Nel 2020 il fatturato è stato di 10,5 miliardi di euro con un utile netto di 1,2 miliardi.

Il 12 ottobre 2021 le azioni di Poste hanno toccato quota 12,32 euro per azione, il massimo storico raggiunto dal giorno della sua quotazione. 

Approfondimento economico e finanziario dell’azienda

Poste Italiane è stata fondata nel 1862 per la gestione, in monopolio per conto dello Stato, dei servizi postali e telegrafici italiani.

Dopo l’unità d’Italia alla società gli viene affidata la gestione di tutti i servizi postali dei regni annessi.

Nel 1924, durante il fascismo, il Ministero delle Poste e Telegrafi divenne il Ministero delle Comunicazioni. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale Poste si concentra sullo sviluppo di prodotti finanziari, libretti e titoli di risparmio.

Durante gli anni novanta Poste entra in grande crisi. La gestione della società superava i profitti e la mancanza di produttività portò ad una perdita di 777 miliardi di lire. Era soprattutto la gestione delle risorse umane che prosciugava i conti della società. Nel 1986 i costi del personali assorbivano il 93% delle entrate correnti.

La grande differenza tra Poste e le altre aziende postali europee portò ad intervenire con una riforma (legge n. 71 del 29 gennaio 1994) che portò ad una trasformazione di Poste italiane da azienda autonoma a ente pubblico economico, con un ulteriore passaggio a S.p.A. entro il 1996 (attuato poi il 28 febbraio 1998). Questa trasformazione doveva portare all’adozione del principio di efficienza produttiva, il recupero della qualità dei servizi e il risanamento economico-finanziario. Nel 1997 la direttiva (detta direttiva Prodi) adottata dal Presidente del C.d.M. sui servizi postali imponeva a Poste Italiane il compito di migliorare la qualità del servizio raggiungendo, tramite una nuova offerta di servizi, il pareggio dei costi di gestione della rete postale.

Comincia, così, una graduale riduzioni dei costi e aumento dei ricavi derivati dalla vendita di servizi alla pubblica amministrazione. Nel 2001 ritorna ad avere un risultato netto positivo. Questi passi, insieme ad un nuovo piano industriale, presentato nel 1998 dal nuovo amministratore delegato Corrado Passera, migliorarono l’azienda. Nel maggio del 2002 viene nominato amministratore delegato Massimo Sarmi. La strategia di Sarmi fu quella di ammodernizzare la società attraverso l’innovazione dell’infrastruttura tecnologica e logistica e sull’ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi.
Questa strategia ha portato l’azienda a chiudere i bilanci in utile per dieci anni consecutivi riportando Poste ad essere redditiva.

Negli anni comincia anche ad acquisire e a partecipare in aziende di trasporto. Nel 1998 acquisisce per circa 200 miliardi di lire il corriere di trasporto SDA Express Courier.
Nel 2000 Poste Italiane acquisisce una quota del 20% del capitale sociale di Bartolini attraverso SDA Express Courier che cederà nel 2005.

Nel 2003 tra i prodotti dell’area finanziaria viene lanciata la Postpay, la carta prepagata di Poste che ebbe subito un grande successo.

Nel 2007 Poste Italiane diventa la prima azienda postale al mondo a entrare nel settore della telefonia mobile come operatore virtuale con il lancio di PosteMobile.

Dal 2010 Poste Italiane fornisce servizi per conto della Pubblica Amministrazione, tra i quali vi è la posta certificata (Pec).

Poste offre vari prodotti finanziari: mutui, prestiti personali, fondi comuni d’investimento, che si sono aggiunti ai classici libretti di risparmio e ai buoni postali fruttiferi. Il settore Poste Vita offre invece vari prodotti assicurativi.

Dal 27 ottobre 2015 Poste Italiane viene quotata in Borsa. Il 60% delle azioni è in mano al Ministero dell’Economia e Finanze mentre il restante 40% è nel mercato flottante. La capitalizzazione iniziale è stata di 8,816 miliardi di euro corrispondente ai 6,75 euro per azione del prezzo dell’IPO, conclusasi positivamente con una richiesta superiore di 3,3 volte del quantitativo offerto.

Le società controllate da Poste Italiane sono:

  • BancoPosta Fondi S.p.A. SGR – 100%
  • CLP (Consorzio Logistica Pacchi) S.c.p.A. – 51%
  • Consorzio per i Servizi di Telefonia Mobile S.c.p.A. – 51%
  • Europea Gestioni Immobiliari S.p.A. – 55%
  • Poste Air Cargo S.r.l. – 100%
  • Poste Energia S.p.A. – 100%
  • PosteShop S.p.A. – 100%
  • Poste Tributi S.c.p.A. – 70%
  • PosteTutela S.p.A. – 100%
  • Poste Vita S.p.A. – 100%
  • Poste Assicura S.p.A. – 100%
  • Postel S.p.A. – 100%
  • SDA Express Courier S.p.A. – 100%
  • Postepay S.p.a. – 100%
  • Nexive Group S.r.l. – 100%

Sotto l’amministrazione Sarmi ha stretto diversi accordi e partnership internazionali esportanto anche il proprio know how in altri paesi.

Poste ha collaborato con diversi brand internazionali e nazionali come Ups, Leonardo, Microsoft, IBM, HP, Cisco, Vodafone, Ferrovie dello Stato, Rai, SAP.

Poste Italiane è attiva anche per ridurre l’impatto ambientale della società. L’azienda si è impegnata nell’ottimizzare i consumi energetici e a ridurre le emissioni di gas serra e nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e acustico del servizio di recapito. Negli ultimi anni le emissioni di Co2 sono calate del 30% mentre il 50% dell’energia consumata proviene da fonti rinnovabili certificate.

Poste Italiane figura nelle “World’s Most Admired Companies” della rivista statunitense Fortune.

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