E’ una delle bevande più famose e più apprezzate del mondo, forse la più famosa in assoluto. E sebbene non sia esattamente salutare (per usare un eufemismo), è ormai da decenni diventata un’icona dello stile di vita occidentale. Parliamo della Coca-Cola, che proprio oggi compie 135 anni di vita: fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta, in Georgia. Inizialmente il suo nome fu “Pemberton’s French Wine Coca” e fu brevettata come farmaco contro il mal di testa e la stanchezza: del resto anche oggi, grazie al suo contenuto di caffeina, viene considerata una bevanda energizzante. La sua formula, tuttora segretissima e con vari tentativi di imitazione, prende spunto dal vino di coca, inventato dal farmacista corso Angelo Mariani nel 1863: una miscela di vino e foglie di coca. Pemberton sostituì la componente alcolica con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute.
Dall’uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì dunque il nome attuale. Quando anche la coca venne bandita (dalla sua pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l’alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata. L’invenzione, per certi versi epocale, non consentì però a Pemberton di fare fortuna, come ci si sarebbe potuti aspettare: il farmacista accumulò forti debiti e per soli 2.300 dollari vendette formula e diritti della Coca-Cola ad Asa Candler, che ne fece il colosso che oggi tutti conosciamo (e che detiene anche i marchi Fanta e Sprite). Il successo riscontrato negli Stati Uniti portò la bevanda alla quotazione in Borsa nel 1919, e da quel momento iniziò la sua espansione internazionale. In Italia la Coca è arrivata ufficialmente nel 1927, ma solo nel 1960 è comparsa per la prima volta la mitica lattina da 33 ml. Nel 1980 invece arrivò in Italia il formato da mezzo litro, nella bottiglia di plastica.
Il celebre logo della Coca-Cola fu creato sempre nel 1886 da un collaboratore di Pemberton, Frank Mason Robinson, che utilizzò come base il carattere Spencerian Script, che in quel tempo, negli Stati Uniti era fra i più comuni e utilizzati. Si lega a questo logo una leggenda metropolitana che si è diffusa piuttosto rapidamente nel mondo: sembra che osservando la scritta Coca-Cola allo specchio sia possibile interpretare l’immagine come una frase in lingua araba che recherebbe un messaggio contro la cultura islamica, “No a Maometto, No alla Mecca, no alle preghiere”. In realtà è improbabile che al momento della creazione di questo logo le intenzioni potessero essere quelle…
fa schifo ed completamente è senza sapore