Harley Davidson viaggia a tutto gas nonostante il Covid. Lo storico produttore di motociclette statunitense, fondato a Milwaukee nel 1903, ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel primo trimestre l’utile per azione adjusted si è infatti attestato a 1,68 dollari su ricavi per 1,423 miliardi, mentre gli analisti avevano previsto un Eps a 0,90 dollari su ricavi per 1,26 miliardi. Harley Davidson ha anche alzato la stima sulla crescita delle vendite di moto per l’intero esercizio a +30-35% da +20-25% della precedente guidance. Con questi numeri si prevede un bel rimbalzo in Borsa: nel premarket a Wall Street il titolo della moto “da metallari” avanza del 5% al New York Stock Exchange, per un valore di circa 44,5 dollari per azione.
Tra i segreti di questa performance c’è anche un business sempre più orientato alla mobilità green: Harley sta lanciando il nuovo gioiellino, la crossover Pan America, una maxi enduro con motore bicilindrico a V di 60° di 1.250 cc, ma soprattutto ha tutta l’intenzione di diventare leader del mercato elettrico, anche urbano. Secondo quanto detto di recente da Jochen Zeitz, CEO di Harley Davidson, il futuro della mobilità a zero emissioni è infatti da individuare nel trasporto urbano: ecco perché è pertinente azzardare un veicolo Harley Davidson dedicato proprio a tale segmento, magari uno scooter, come indicano i primi rumors.
C’è dunque un futuro ecologico e soprattutto di successo a livello finanziario per un marchio che nei decenni è diventato una vera e propria icona del made in Usa: le mitiche moto a manubrio alto sono apparse in numerose pellicole cinematografiche, fra cui Il selvaggio, Easy Rider, Harley Davidson & Marlboro Man, Terminator 2 – Il giorno del giudizio, Ghost Rider, I mercenari e Captain America – Il primo Vendicatore e nella serie televisive Renegade e Sons of Anarchy. Nel 2016 è stata anche realizzata una serie TV in tre episodi intitolata Harley and the Davidsons.