Fuga in avanti del Trentino. La provincia autonoma di Trento, governata dal 2018 dal leghista (e salviniano) Maurizio Fugatti, anticipa di una settimana la riapertura di bar e ristoranti: lunedì 19 aprile anziché lunedì 26 come accadrà nel resto d’Italia, in virtù dell’autonomia concessa e di dati che oggettivamente sono già ampiamente da zona gialla (ma non solo in Trentino, per la verità). La riapertura anticipata di una settimana è un esperimento che non avrà le stesse regole previste per tutti dal 26; si tratta intanto di un semplice ritorno alla vecchia zona gialla, per di più “rinforzata”: bar e ristoranti aperti fino alle 18 ma solo con i tavolini fuori (o per il solito asporto). Niente posti al chiuso dunque, eccetto per i clienti che usufruiscono del servizio buono pasto o mensa aziendale, e niente apertura serale: per i primi bisognerà ancora aspettare un bel po’ (ma la bella stagione consente di non porre urgenza), per la seconda anche il Trentino si allineerà col resto del Paese, quindi a partire da lunedì 26 aprile.
Per bar e ristoranti rimane comunque il limite di quattro persone a tavolo (salvo che non si tratti di conviventi). Secondo gli ultimi dati, in base alla classificazione settimanale dell’istituto superiore di Sanità (Iss), il Trentino ha un indice Rt pari a 0,69 e un’incidenza pari a 120 casi ogni 100 mila abitanti, molto al di sotto della fatidica soglia dei 250 casi su 100 mila. L’andamento del contagio ha dunque preso una piega abbastanza rassicurante, anche in virtù del fatto che la provincia autonoma (ma tutta la Regione, anche l’Alto Adige) è stata tra quelle più veloci ed efficaci nella campagna di vaccinazione, soprattutto della fascia di popolazione più anziana che come noto è quella più a rischio. In Trentino hanno già ricevuto la prima dose tutti gli over 80 e buona parte degli over 70, e alla fine della settimana scorsa è già iniziata la prenotazione per la fascia di età 65-69 anni. A venerdì erano 129.725 le dosi somministrate in Trentino, di cui 40.955 sono seconde dosi. Ai cittadini over 80 sono state somministrate 52.716 dosi, mentre alla fascia 70-79 anni 27.570 dosi.
“Abbiamo deciso come Giunta di anticipare l’uscita ufficiale dalla zona arancione per alcune delle attività che stanno soffrendo particolarmente – ha spiegato Fugatti in conferenza stampa -. È una sperimentazione, anche rispetto a quello che sta decidendo il governo in queste ore. È una forma di autonomia. Crediamo che la delibera possa non essere impugnata”.