Sostenibilità, etica e temi ESG: sono questi i valori da sempre condivisi da Ubi Banca e Intesa Sanpaolo. Alla luce del completamento della fusione di Ubi nel Gruppo guidato da Carlo Messina avvenuta lo scorso 12 aprile, il Ceo ha sottolineato come questa integrazione rappresenti la miglior combinazione possibile per Intesa Sanpaolo e di come consentirà al Gruppo di poter diventare un leader in Europa entro il 2025.
“Quando più di un anno fa abbiamo definito quelle che potevano essere le opzioni di crescita per il nostro Gruppo – ha dichiarato Messina durante una intervista rilasciata nella webtv interna di Intesa Sanpaolo – soprattutto in una logica di posizionamento come leader europeo, partendo dalla concentrazione che poteva essere ancora fatta nel nostro Paese, è stato chiaro che scegliere una Banca che aveva importanti talenti, ma anche le maggiori affinità in termini di valori con quelli del gruppo Intesa Sanpaolo potesse essere la scelta migliore per costruire un cammino comune di successo e di creazione di valore”.
Inoltre, il Ceo ha anche ricordato che l’operazione di offerta pubblica di scambio lanciata lo scorso anno è coincisa con l’inizio dell’emergenza pandemica, mettendo limiti soprattutto in materia di restrizioni e distanziamento sociale ma non all’obiettivo finale.
Per quanto riguarda il personale Messina ha dichiarato che si impegnerà a tenere tutte le persone dentro all’azienda inventando nuovi mestieri “perché è il capitale umano che ci consente di poter essere dei vincitori dentro il sistema bancario europeo e l’unico modo è poter investire sulle persone: le tecnologie sono utilissime in condizioni di emergenza, ma la nostra vita è fatta di relazioni, parlarsi guardandosi negli occhi, interazioni con i clienti. Il video deve essere uno strumento, ma non il fine attraverso il quale noi andiamo a disegnare la nostra banca del futuro”.
Il consigliere delegato del Gruppo bancario ha spiegato come “la forza del nostro Paese, nonostante un punto di debolezza rappresentato dal debito pubblico, si basa su elementi oggettivi: un ammontare di risparmio che supera i dieci trilioni, aziende fortemente legate all’export, la capacità e il talento delle persone che lavorano in Italia. Beneficeremo dei fondi del Next Generation EU che, se correttamente utilizzati, ci consentiranno di accelerare la crescita, fattore indispensabile per ridurre le disuguaglianze”.
Guardando al futuro Messina ha rivelato che tra meno di cinque anni, al completamento del prossimo piano d’impresa, di essere molto ottimista nel raggiungere un percorso da leader in Europa: “crescere nei ricavi, ridurre i costi e tenerli sotto controllo, fare sì che la qualità del credito del nostro Gruppo sia eccellente e ci porti ad una forte riduzione del costo del rischio. Tutto questo consente di far crescere l’utile netto e quindi di poter posizionare la Banca in una prospettiva di crescita. Il modello di business è fondamentale: la valorizzazione dei patrimoni dei nostri clienti. Wealth Management, Protection, Private Banking e Asset management, Assicurazione e Banca dei Territori rimangono punti strategici, accanto al Corporate & Investment Banking che completa le soluzioni per rafforzare i risultati del Gruppo. Le banche estere dovranno sempre più essere leader nei paesi in cui operano, in particolare dove abbiamo delle quote di mercato significative”.
Messina ha concluso che la sostenibilità rimarrà un punto chiave del Gruppo, insieme a molti aspetti del fintech, su cui bisognerà investire così come nel digitale, altro fattore abilitante sottolineato anche dall’attuale emergenza sanitaria. Anche se il capitale umano rimane la vera chiave di successo e per questo motivo bisognerà investire su questo.