Chiamatela come volete, ma in realtà la recente decisione del consiglio di Presidenza del Senato sul caso Del Turco si può definire in un solo modo: accanimento, vergognoso accanimento contro un uomo debole e molto malato. La mossa della Lega e dei Cinque Stelle di far mancare il numero legale nella riunione del consiglio per impedire la proroga dell’assegno pensionistico a una persona, prima tormentata da mille vicissitudini giudiziarie e ora da drammatiche condizioni di salute, come l’ex numero 2 della Cgil ed ex segretario del Psi, Ottaviano Del Turco fa semplicemente ribrezzo. O, se preferite, schifo.
E ancora di più lo fanno le squallide e pretestuose motivazioni messe in campo dai Cinque Stelle per respingere la proroga della pensione, che – chiariamolo una volta per tutte – non è un privilegio della casta ma il frutto di un contratto regolarmente sottoscritto e pagato dal percettore per una sorta di pensione complementare. La proposta del consiglio di Presidenza del Senato di prorogare l’assegno pensionistico, ambiguamente chiamato vitalizio, era stata avanzata per “motivi umanitari” vista la drammaticità della situazione economica e di salute in cui si trova Del Turco. E sapete qual è stata la risposta dei pentastellati? “Non c’è alcuna ragione perchè si faccia un’eccezione”. Ma come non c’è? Solo una concezione populista e reazionaria, come ha ben scritto sul Foglio di sabato scorso l’ex senatore del Pd, Luigi Manconi, che di problemi di salute purtroppo se ne intende, può ispirare una risposta così disumana e falsamente egualitaria come quella della Lega e dei Cinque Stelle.
Ma il caso Del Turco è troppo eclatante perchè possa passare disinvoltamente in cavalleria e se Lega e Cinque Stelle devono solo vergognarsi di quello che hanno fatto, non possono passare sotto silenzio anche le gravi responsabilità della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, che sembra essersi piegata alle folli idee populiste di leghisti e pentastellati senza valutare i mille dubbi giuridici, ben descritti sul Riformista da Giuliano Cazzola, sulla sospensione della pensione di Del Turco, che dalla seconda carica dello Stato meriterebbero una riflessione molto seria e soprattutto priva di intollerabili pregiudizi che finora non c’è vista.