Cina, energia pulita, società all’avanguardia e ricerca di fonti innovative di rendimento attraverso l’esposizione ai titoli municipali statunitensi. Sono questi gli ambiti di investimento dei nuovi quattro ETF lanciati da Invesco su Piazza Affari.
Invesco MSCI China All Shares Stock Connect UCITS ETF, è il primo UCTIS ETF a replicare l’indice MSCI China All Shares Stock Connect Select. Pensato per offrire un’ampia rappresentazione dell’intera economia cinese, grazie all’esposizione ad azioni onshore e offshore, non accessibili a tutti. L’economia cinese è sulla buona strada per superare gli Stati Uniti nel 2028, diventando la più grande del mondo: grazie a una continua crescita, una classe media in rapida ascesa e una progressiva inclusione negli indici globali chiave.
“Sebbene la Cina sia una delle economie più grandi e in più rapida crescita al mondo, accedere ai suoi mercati finanziari è sempre stato difficile per gli investitori internazionali – ha affermato Franco Rossetti, Senior Relationship Manager ETF Specialist di Invesco -. MSCI China All Shares Stock Connect Select Index offre un’esposizione alla più ampia gamma di opportunità, e siamo lieti di portare sul mercato il primo UCITS ETF che replica questo importante indice”.
Invesco Global Clean Energy UCITS ETF offre agli investitori un’esposizione unica in Europa a uno dei temi d’investimento a lungo termine più importanti quello del cambiamento climatico e della transizione verso fonti di energia più pulita, pilastri fondamentali di ogni strategia ESG. L’ETF replica l’indice WilderHill New Energy Global Innovation, che include quelle società globali le cui tecnologie innovative si concentrano sulla generazione e sull’impiego di energia pulita, sul risparmio e sull’efficienza energetica, e sui progressi nel campo delle energie rinnovabili.
Rob Wilder, cofondatore di WilderHill, ha sottolineato che dall’inizio degli anni Duemila, abbiamo assistito a dei cambiamenti radicali nel settore dell’energia pulita, in cui le maggiori economie al mondo si sono impegnate a perseguire l’obiettivo “zero emissioni nette di carbonio”.
Sul fronte dell’innovazione è presente Invesco Nasdaq Next Generation 100 UCITS ETF, il primo ETF in Europa in grado di dare agli investitori l’accesso alla prossima generazione di innovatori. Offre un’esposizione mirata ai titoli che si classificano tra il 101o e il 200o posto nella lista dei maggiori titoli quotati al Nasdaq. Il Nasdaq è da sempre associato a crescita e innovazione, e la borsa americana è la piattaforma prescelta da molte delle società all’avanguardia, come Apple, Amazon, Netflix e Microsoft. Proprio come il Nasdaq-100 Index large cap, anche il nuovo indice mid cap Nasdaq Next Generation 100, lanciato nell’agosto 2020, esclude le società finanziarie.
“Uno dei maggiori indicatori di crescita delle società quotate al Nasdaq è il loro livello di spesa in ricerca e sviluppo – ha commentato Rossetti -. Reinvestendo una porzione ingente del proprio cash flow nella società per finanziare nuove idee, hanno dimostrato l’abilità di aumentare il proprio fatturato e i propri profitti più rapidamente rispetto alle società che investono meno. Inoltre, non si tratta solo di società tecnologiche. Il segmento di nuova generazione fornisce anche un’esposizione ad aziende innovatrici all’avanguardia nella sanità, nelle comunicazioni, nei beni industriali e in svariati altri settori”.
Invece, il primo ETF in Europa dedicato alle obbligazioni municipali statunitensi è Invesco US Municipal Bond UCITS ETF, emesse dai governi locali degli Stati Uniti come debito tassabile o esentasse a seconda di ciò che finanziano con la loro emissione. Gli interessi dei munis tassabili non sono sovvenzionati dal governo federale, offrono dunque rendimenti interessanti aggiustati per il rischio quasi paragonabili ad altri titoli tassabili, come ad esempio il debito societario. L’ETF è gestito in America da un team esperto nella struttura unica del mercato obbligazionario municipale statunitense.
“Le obbligazioni municipali, o “munis” in breve, possono offrire rendimenti più elevati, migliori rating creditizi medi e tassi di insolvenza molto più bassi rispetto al credito investment grade statunitense – ha dichiarato Franco Rossetti -. In particolare, potrebbe attirare l’attenzione di quegli investitori alla ricerca di un’alternativa al credito societario, anche se con una duration più lunga. Allo stesso modo, si rivolge a quegli investitori più cauti, che cercano di aumentare i rendimenti senza dover assumere un rischio di credito eccessivo.”