Vola Edf alla Borsa di Parigi, dove a metà giornata è di gran lunga il miglior titolo del CAC40 (che viaggia sulla parità, dopo aver toccato ieri i massimi dal 2007), con un guadagno di oltre il 10% a 12,42 euro per azione. A sostenere questo exploit sarebbero le indiscrezioni secondo le quali lo Stato francese, che detiene la stragrande maggioranza del capitale di Électricité de France, l’Enel transalpina, e che vorrebbe riorganizzare l’assetto societario, attraverso un piano denominato Hercule. Attualmente Parigi detiene l’83,7% del capitale e nel suo progetto ci sarebbe anche il delisting di Edf, acquisendo il restante 16,3% del capitale dagli azionisti di minoranza, per un valore stimato in 10 miliardi di euro.
L’azienda verrebbe dunque completamente ri-nazionalizzata, creando una casa madre, Edf SA, che includa il parco nucleare, l’ingegneristica e i vari business trasversali. La nuova società scorporerebbe poi la parte di attività legata alle rinnovabili, al commerciale, ai servizi e alle attività all’estero (compresa l’italiana Edison): il capitale di questa parte del business verrebbe riaperto al mercato per una quota di circa il 30%, che secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters servirà ad alleggerire le spese per lo Stato. Rimarrebbe poi un terzo ramo del gruppo, interamente dedicato all’energia idroelettrica e che sarebbe a sua volta al 100% nazionalizzato.
Il progetto Hercule è stato sottoposto alla Commissione europea che in cambio, sostiene sempre Reuters, starebbe aprendo alla possibilità di regolamentare i prezzi di vendita dell’energia nucleare, a patto che a beneficiare di questa regolamentazione non siano le attività di Edf estranee al nucleare.
