Il Toro si accinge a completare in Asia l’eccezionale rally di Pasqua. I futures della borsa di Shanghai avanzano dell’1,23%, il Nikkei a Tokyo sale delll’1,76%, in linea con i record che hanno segnato le chiusure europee e la performance a New York dell’indice S&P 500 (+1,18%), che ha superato per la prima volta la barriera dei 4 mila punti (a quota 4.019). Ancor più brillante l’andamento del Nasdaq: +1,76% sotto la spinta di Alphabet (+3,3%) e degli altri grandi della tecnologia: Amazon, Microsoft e il produttore di chips Nvidia registrano rialzi superiori al 2%.
Nell’ultimo anno l’S&P 500 ha messo a segno un rialzo del 74,9%: occorre risalire al 1936 per trovare un dato migliore. Allora il rally coincise con il rilancio della seconda fase del New Deal, la politica economica cui si rifa l’amministrazione democratica.
L’annuncio del piano Biden, che prevede investimenti per 2.250 miliardi di dollari, è però solo uno degli ingredienti che ha reso possibile il rally della settimana corta (oggi sono chiusi i listini Usa e quasi tutti quelli europei). Conta anche la ripresa un po’ ovunque dell’attività economica.
Negli Usa ha addirittura una portata storica il balzo dell’indice ISM sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere: a marzo l’indicatore è salito a 64,7, livello che non si vedeva dal 1983.
Segue l’industria italiana. L’indice Pmi sul manifatturiero italiano si colloca a marzo a 59.8, segnando il ritmo di crescita più forte da 21 anni a questa parte. Niente male per un’economia che sta affrontando gli inasprimenti dei lockdown da qualche settimana.
In Asia segnano il passo Cina e Giappone, ma il testimone della crescita è stato raccolto da Taiwan, ai massimi da 11 anni sotto la spinta della domanda dei semiconduttori. Bene il Vietnam (+4,7% il pil del trimestre rispetto al 2020 già positivo) e l’Indonesia, migliorano Tailandia e Malesia.
Completa stamane il quadro positivo l’andamento delle obbligazioni Usa. Il Treasury a dieci anni tratta a 1,674%, in calo di 7 punti.
Infine, buone nuove in arrivo dal vertice dell’Opec+. I Paesi produttori di petrolio hanno raggiunto l’accordo per aumentare gradualmente la produzione a partire da maggio, in linea con la previsione di ripresa delle economie. Stamane il Brent sale del 3,17% a 64,73 dolalri il barile, Wti +3,52% a 61,24 dollari.
In giornata, anche il dato sul mercato del lavoro Usa potrebbe confermare la tendenza favorevole: il consensus stima in 647.000 l’aumento del numero dei lavoratori non agricoli, ma Goldman Sachs prevede un progresso fino a 776 mila unità.
Il risultato è stato il balzo in avanti di tutti i listini nelle ultime quattro sedute. A Wall Street S&P500 +1,1%, Nasdaq +2,6%. In Europa, il FtseMib in quattro sedute ha guadagnato il 2,1%, portandosi sui massimi da 13 mesi. Meglio il Dax di Francoforte (+3,3%) e il Cac40 di Parigi (+2,5%). Il Toro, insomma, augura Buona Pasqua.