La ripresa economica è nell’aria e nelle aziende sta diventando una realtà. Lo dimostra l’indice Pmi manifatturiero in Europa, diffuso giovedì mattina da IHS Markit. L’indice relativo all’Italia a marzo ha raggiunto 59,8, il livello più alto da 21 anni, dal 56,9 di febbraio. “I dati di marzo – precisa il comunicato del centro studi – hanno evidenziato un’ulteriore accelerazione della manifattura italiana. Sia la produzione che i nuovi ordini hanno registrato le espansioni più rapide da oltre tre anni, con aumenti delle vendite dovuti al miglioramento della domanda”.
I dati positivi sono evidenti. “Le aziende hanno continuato ad assumere personale per far fronte a carichi di lavoro, mentre la fiducia delle imprese e’ rimasta robusta. Le pressioni inflazionistiche hanno continuato a crescere”, ha spiegato Lewis Cooper, economista di IHS Markit. “E’ lecito affermare che la ripresa manifatturiera è ben avviata. Se le condizioni della domanda rimangono forti, è probabile che assisteremo a una ripresa sostenuta nei prossimi mesi”, ha aggiunto.
Guardando al panorama europeo, in Germania il Pmi è salito a marzo al record di 66,6 dal 63,3 di febbraio, in linea con la stima preliminare. “E’ stato un mese da record su molti fronti, compresi i nuovi ordini per esportazione, che hanno beneficiato della ripresa delle vendite negli Stati Uniti e in Cina e hanno visto un numero senza precedenti di produttori tedeschi che hanno registrato un aumento.
Tuttavia, il blocco del Canale di Suez non poteva arrivare in un momento peggiore”, ha affermato Phil Smith, direttore economico di IHS Markit. “Attendiamo con impazienza i dati Pmi di aprile per vedere l’impatto che avra’, anche sui prezzi di produzione”. In Francia si registra un 59,3 e nell’Eurozona l’indice è balzato a 62,5 dal 57,9 di febbraio, appena sopra la stima preliminare di 62,4. Ci sono stati aumenti record della produzione, nuovi ordini, esportazioni e attività di acquisto, ma i ritardi dal lato dell’offerta – in termini di approvvigionamento e di materie prime – hanno determinato l’aumento dei costi di input. “La tendenza al miglioramento è diffusa in tutta l’Area con l’aumento della domanda interna e la ripresa delle esportazioni; in netto miglioramento la fiducia delle imprese, con aspettative di crescita che hanno raggiunto livelli record a febbraio e marzo. Aumentano gli investimenti poiché le aziende si preparano a una domanda ancora piu’ forte dopo il piano vaccinale”.