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Popolare Vicenza, Zonin condannato: 6 anni

L’ex presidente della banca condannato per aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. Condannati anche Marin e Piazzetta, assolti Zigliotto e Pellegrini. Si apre il problema dei risarcimenti

Popolare Vicenza,  Zonin condannato: 6 anni

Giovanni Zonin, ex presidente della Banca popolare di Vicenza, è stato condannato dal Tribunale di Vicenza a 6 anni e 6 mesi di reclusione al termine del processo di primo grado. Il procedimento ha riguardato il crack della Pop Vicenza e la gestione dell’istituto. Data la gravità degli addebiti, la procura di Vicenza aveva chiesto una condanna a 10 anni. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni. I reati contestati sono, a vario titolo, aggiotaggio, ostacolo agli organismi di vigilanza e falso in prospetto.

Oltre a Zonin, il tribunale ha condannato a 6 anni e tre mesi l’ex vicedirettore generale Emanuele Giustini e a 6 anni ciascuno altri due ex direttori generali Paolo Marin e Andrea Piazzetta. L’ex consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto e il manager Massimo Pellegrini sono stati invece assolti perché il fatto non costituisce reato. Le circa 8 mila parti civili costituite nel processo hanno ricevuto come risarcimento il 5% del valore delle azioni possedute e per ottenere ulteriore risarcimento dovranno procedere in sede civile. Gli imputati condannati dovranno pagare le spese legali alle parti civili. Oltre ai piccoli azionisti della Banca popolare di Vicenza, nel processo era costituita anche la Banca d’Italia.

“Abbiamo una condanna ed era importante per i piccoli azionisti che hanno perso i loro risparmi. Ora vedremo come fare per ottenere i risarcimenti”, ha commento l’avvocato Renato Bertelle, uno dei legali che ha assistito alcune delle parti civili al processo, interpellato da Radiocor.

Dopo quattro anni di indagini, due di dibattimento e circa 116 udienza si chiude quindi il sipario sul crac della banca Vicentina, costato carissimo ai suoi azionisti – molti dei quali piccoli risparmiatori – che hanno visto ridursi il valore dei titoli a carta straccia. Si porrà ora il problema dei risarcimenti visto che ad essersi costituiti parte civile sono 8 mila azionisti e clienti ma il numero complessivo dei danneggiati è di circa 100 mila persone. La sentenza ha disposto la confisca nei confronti dei condannati di 963 milioni, e la condanna di Popolare di Vicenza in liquidazione a pagare 364 milioni. Prevista anche una provvisionale a favore di Banca d’Italia di 601 mila euro e del 5% dell’importo nominale del valore delle obbligazioni o azioni acquistate alle parti civili private (ma non superiore a 20 mila euro per ciascuna di esse). Il problema sarà trovare questi soldi e non sarà facile.

Aggiornamento alle 10:31 del 20 marzo 2021

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