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Torino, ai Musei Reali un’inedita mostra di Riccardo Gualino

La mostra per la prima volta riunisce 43 opere di grande pregio, 41 delle quali messe a disposizione dalla Banca d’Italia, che le comprò nel 1939.

Torino, ai Musei Reali un’inedita mostra di Riccardo Gualino

E’ stata inaugurata ai Musei Reali di Torino la mostra delle collezioni d’arte create da Riccardo Gualino, che per la prima volta riunisce 43 opere di grande pregio, oltre ad arredi e raccolte suntuarie, corredati da immagini d’epoca e da un ricco apparato biografico e documentario.

A tagliare il nastro è stato il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini, insieme alla Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella, Crescenzo Paolo di Martino dell’Archivio di Stato ed alle curatrici Anna Mari Bava e Giorgina Bertolino, nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale. Presenti all’inaugurazione anche i pronipoti di Gualino.

La mostra è il risultato della collaborazione tra la Banca d’Italia, che offre anche un luogo espositivo presso la propria Sede di Torino, ed il MIBAC – Ministero per i beni e le attività culturali che, con i Musei Reali di Torino e le curatrici Anna Mari Bava e Giorgina Bertolino, hanno sviluppato il progetto con un approfondimento storico- documentale senza precedenti.

Nelle Sale Chiablese l’esposizione, curata da Anna Mari Bava e Giorgina Bertolino, si articola nei diversi temi della vita, delle attività e degli interessi di Gualino: il Castello di Cereseto e la prima mostra della Collezione alla Reale Pinacoteca, l’arte orientale, le opere del Quattrocento e Novecento fino a Casorati e Modigliani, il patrocinio e la creazione delle scuole di teatro e danza, la creazione delle aziende Venchi, SNIA, LUX Film; infine il confino ed il periodo romano,

Il Capo Dipartimento Immobili della Banca d’Italia Luigi Donato, insieme ai responsabili del MIBAC – Musei Reali ed alle Curatrici, ha presentato stamattina in conferenza stampa la mostra che per la Banca d’Italia, che ha messo a disposizione 41 opere delle circa 120 di Gualino rilevate nel 1939 dal crack, rappresenta un importante passo del  suo progetto di rendere fruibile la grande collezione.

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