José Muñoz è nato nel 1942 a Buenos Aires e sin da piccolo ha impugnato matite e colori mostrando una precoce passione per il disegno e il fumetto. Ha frequentato la “Escuela Panamericana de Arte” e Alberto Breccia e Hugo Pratt sono stati i suoi maestri. L’esordio è datato 1963 con la serie poliziesca “Precinto 56” e nel 1972 parte per l’Europa, toccando Londra, poi Barcelona e radicandosi infine in Italia. Nel 1974 incontra lo scrittore argentino Carlos Sampayo, e nasce il personaggio di Alack Sinner, detective privato a New York. Ha disegnato una lunga serie di personaggi, storie e copertine, ha illustrato, tra i vari classici, “Pirati” di A. Conan Doyle, “El perseguidor” di Julio Cortázar, “I nove miliardi di nomi di Dio” di Arthur Clarke, i “Quattro quartetti” di T. S. Eliot, “Lo straniero” e “Il primo uomo” di Albert Camus. Numerosi i premi, nel 2017 a Lucca ha vinto il Premio Yellow Kid al maestro del fumetto. Vive e lavora a Milano.
Marco Steiner nato a Roma nel 1956 è un medico prestato alla scrittura, alla fotografia e al mare. Vive fra Roma e New York. L’interesse per Corto Maltese è iniziato alla fine degli anni Ottanta quando Hugo Pratt cominciò ad affidargli le ricerche filologiche per dare realtà alle vicende del protagonista della fortunata serie di fumetti. Steiner nel 1996 ha completato per Einaudi il romanzo “Corte Sconta detta Arcana” lasciato incompiuto da Pratt e nel 2006 ha scritto il romanzo “L’ultima pista”, ideale prosecuzione di “Tango”. Nel 2014 è uscito un suo romanzo “Il corvo di pietra” con un giovane Corto Maltese per Sellerio editore. Nel 2016 ha scritto “Oltremare”, Sellerio, finalista al Premio Salgari.
Insieme, hanno presentato lo scorso 25 ottobre presso la libreria della Fondazione Sozzani il libro “Miraggi di Memoria – Itinerari ipnotici lungo il cammino di Corto Maltese” pubblicato da Nuages.
Le storie di Corto Maltese non sono soltanto avventure, sono inviti a superare le apparenze con la fantasia delle visioni che scaturiscono dai disegni di Hugo Pratt. È quello che Marco Steiner ha provato a raccontare, quello che c’è oltre le immagini, viaggi fantastici che partono da itinerari reali, un invito a viaggiare liberi e leggeri oltre il tempo e lo spazio. Il realismo magico di José Muñoz, i suoi vuoti e pieni, il jazz dei suoi segni neri e i silenzi raccontano un’altra specie di Tango nel cortile di un gommista a San Isidro o il desolato viaggio dei marinai che incrociano un possibile Corto Maltese. Non c’è un tempo preciso, ci sono momenti, deviazioni, cambi di rotta per percorrere con “Miraggi di Memoria” un mondo d’avventure. In un tango argentino c’è una frase che dice: “Oggi entrerai nel mio passato”. Ci sono tre tempi in queste poche parole, il presente, il passato e il futuro. Il libro “Miraggi di memoria” è un po’ questo: un futuro di emozioni, visioni e ricordi di itinerari ipnotici.