Quest’estate, Snowman, é il protagonista al MoMa. Una scultura composta da un vero pupazzo di neve racchiuso in un congelatore con porta a vetri, da Peter Fischli (svizzero, 1952) e dal suo collaboratore David Weiss (svizzero, 1946-2012); l’opera arriva all’Abby Aldrich del museo Rockefeller Sculpture Garden come parte della presentazione di Artist’s Choice di Fischli. Qui, Fischli prende in prestito una domanda incisa su un dipinto presentato all’aperto dall’artista Ben Vautier (francese, 1935): “Se tutto è scultura, perché fare scultura?” Insieme a Snowman, sono 20 oggetti selezionati da Fischli ad offrire le risposte a questa domanda.
Snowman (2016) è una versione aggiornata di un lavoro site-specific del 1987 di Fischli e Weiss commissionato da una centrale termica tedesca la cui energia, sotto forma di calore, paradossalmente, era utilizzata per mantenere il pupazzo di neve perennemente congelato. Anche se un pupazzo di neve è, come osserva Fischli, una “scultura che quasi chiunque può creare” semplicemente facendo rotolare tre sfere di neve e ponendole l’una sopra l’altra, Fischli e Weiss’s Snowman dipendono da un apparato tecnicamente complesso per la sua sussistenza per tutto l’anno. Nel corso di tre decenni di collaborazione, Fischli e Weiss hanno condiviso un interesse nell’esplorazione delle contraddizioni intrinseche e dello straordinario potenziale degli oggetti e delle situazioni di ogni giorno.
Pupazzo di neve assume nuove associazioni nella cornice del Giardino delle sculture del MoMA e in compagnia di opere che durano fino al secolo scorso, da artisti di Henri Matisse e Aristide Maillol a Tony Smith e Katharina Fritsch. Insieme, Snowman e i suoi compagni testimoniano le vaste possibilità per la scultura di oggi e il ruolo dei musei nel coltivare e preservare le loro collezioni.
L’evento é stato organizzato da Peter Fischli e Cara Manes, Assistant Curator, Dipartimento di pittura e scultura. La serie di mostre Artist’s Choice è resa possibile grazie a The Agnes Gund Artist’s Choice Fund di Iara Lee e George Gund III, Lulie e Gordon Gund, Ann e Graham Gund, Sarah e Geoffrey Gund.