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Borsino dell’arte: Mimmo Rotella, lo strappo a regola d’arte

Focus sul mercato dell’artista. Quanto costano e dove si possono acquistare i suoi lavori.

Quotazioni in asta e in galleria. Attività espositiva e presenza nelle collezioni.

Borsino dell’arte: Mimmo Rotella, lo strappo a regola d’arte

Nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918. Compiuti gli studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1945 si trasferisce a Roma dove, dopo gli inizi figurativi, elabora uno stile astratto-geometrico. Come metodo espressivo alternativo, nel 1949 inventa la poesia “epistaltica”: un insieme di parole, anche inventate, fischi, suoni e iterazioni onomatopeiche.

Nel 1951 tiene la prima mostra personale alla Galleria Chiurazzi di Roma e ottiene una borsa di studio della Fulbright Foundation, grazie alla quale si reca negli Stati Uniti dove frequenta per un anno l’Università di Kansas City, realizzandovi un pannello murale, espone alla Nelson Gallery di Kansas City e realizza una performance di poesia fonetica alla Harvard University di Boston.
Tornato a Roma nel 1953, dopo un periodo di crisi creativa realizza i primi “décollage” nei quali, utilizzando i manifesti pubblicitari strappati dai muri della città e incollati sulla tela, prosegue inizialmente la sua ricerca astratta. Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l’unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose, spiegava l’artista parlando del suo gesto. Le carte, sovrapposte una all’altra in conseguenza delle continue affissioni, venivano poi nuovamente lacerate in studio, in modo da far emergere, con l’ausilio del caso, immagini frammentarie (talvolta solo macchie di colore) dai numerosi strati di materia. Il medesimo procedimento sottrattivo poteva avvenire anche sul verso del nucleo condensato di manifesti, implicando nel processo persino frammenti d’intonaco, colla, ruggine, e dando così vita a una tipologia d’immagine definita da Rotella «retro d’affiche». Il primo décollage pubblicato apparve nel numero di gennaio del 1955 di Civiltà delle macchine, mentre un altro fu scelto da Emilio Villa per la collettiva Sette pittori sul Tevere da lui curata qualche mese più tardi alle Zattere del Ciriola a Roma; a novembre la galleria del Naviglio di Milano allestì la prima personale di Rotella, interamente composta da décollages. La fertile e felice stagione dei décollages portò con sé l’infittirsi di mostre personali (nel 1957 alla galleria Selecta di Roma, alla galleria Il cavallino di Venezia, all’ICA di Londra; nel 1958 alla galleria Il Naviglio di Milano) e collettive in numerose città italiane ed europee. Successivamente si dedica al “décollage” figurativo e realizza la serie Cinecittà usando i volti delle stelle del cinema e le figure dei manifesti cinematografici; Marilyn Monroe in particolare diventa un’icona della sua opera. “…..Marilyn è stata e rimane per me uno strabiliante esempio di creatività”, affermava il Maestro. “Se la guardiamo ballare, o cantare nei suoi film, non possiamo che rimanere stupefatti di fronte a quella sua naturalezza che ha del miracoloso. Certo, era una donna bellissima: ma io l’ho sempre ritenuta pure una donna estremamente intelligente. La sua tragica fine ne ha amplificato il mito, l’ha consegnata all’immortalità. Se dovessi tuttavia definire la Monroe con un solo aggettivo, sceglierei ancora una volta creativa”.

Mimmo Rotella
“Come on Marilyn” / 2004.
Décollage su tela, cm. 69×53
Collezione privata

Nel 1961 seguendo l’invito del critico Pierre Restany aderisce al movimento del Nouveau Réalisme e tre anni dopo di trasferisce a Parigi, dove elabora un procedimento che chiama “Mec-Art”, con il quale, proiettando immagini in negativo sulla tela emulsionata, realizza opere che espone per la prima volta nel 1965 alla Galerie J. In seguito continua la sua ricerca realizzando la serie degli “Artypo”, prove di stampa tipografiche scelte e incollate liberamente sulla tela. Nel 1975 realizza le prime “Plastiforme”: manifesti strappati posti su supporto di poliuretano.
Stabilitosi a Milano, negli anni ’80 da vita alla serie dei “blanks”, nei quali copre i manifesti con fogli monocromi, e a partire dal 1984 riprende a dipingere realizzando il ciclo di opere Cinecittà 2 e più tardi le “sovrapitture”, dove interviene pittoricamente sui manifesti pubblicitari. Espone al Centre Pompidou di Parigi e al Museum of Modern Art di New York nel 1990 e al Museo Solomon R. Guggenheim nel 1994. Nel 2000 nasce la Fondazione Mimmo Rotella, con l’obiettivo di favorire l’arte contemporanea e preservare l’opera dell’artista. Muore a Milano l’8 gennaio 2006.

Mimmo Rotella
Con un sorriso (1962)
Decollage , (154 x 132) cm
Collezione privata

Attività Espositiva

Il primo décollage pubblicato di Mimmo Rotella apparve sul numero di gennaio del 1955 di Civiltà delle macchine, mentre un altro fu scelto da Emilio Villa per la collettiva Sette pittori sul Tevere da lui curata qualche mese più tardi alle Zattere del Ciriola a Roma; a novembre la galleria del Naviglio di Milano allestì la prima personale di Rotella, interamente composta da décollages. La fertile e felice stagione dei décollages portò con sé l’infittirsi di mostre personali (nel 1957 alla galleria Selecta di Roma, alla galleria Il cavallino di Venezia, all’ICA di Londra; nel 1958 alla galleria Il Naviglio di Milano) e collettive in numerose città italiane ed europee. Il primo giugno 1959, in occasione dell’inaugurazione della personale alla galleria La Salita di Roma, Rotella conobbe Pierre Restany, con il quale strinse un profondo sodalizio umano e professionale, il cui primo frutto fu la partecipazione dell’artista al Nouveau Réalisme, movimento fondato dal critico francese nell’ottobre 1960 assieme a Yves Klein, Daniel Spoerri, Jean Tinguely, Raymond Hains e Jacques Villeglé; gli ultimi due condividevano con Rotella la pratica del décollage e il rito della lacerazione dei manifesti in strada. Intenso fu anche il rapporto con Jeannine de Goldschmidt, moglie di Restany e titolare della Galerie J, presso la quale Rotella allestì numerose personali e partecipò alle collettive dei novorealistiNel 1961 espone nella storica mostra À 40° au-dessus de Dada, curata a Parigi da Restany. Nello stesso anno è invitato a The Art of Assemblage al MoMA, e l’anno successivo, sempre a New York, partecipaThe New Realists, allestita alla Sidney Janis Gallery. Nel 1964 ottiene una sala personale, nella quale furono esposti alcuni grandi décollages, alla XXXII Biennale di Venezia, l’edizione che avrebbe consacrato la pop art e visto premiato Robert Rauschenberg come miglior artista straniero. Nel 1986 è a Cuba ad esporre sul proprio lavoro presso l’Università dell’Avana ed in quell’occasione si esibisce in una performance sulla lacerazione di manifesti nella piazza della città. Nel 1990 è presente al Centre Pompidou di Parigi nella mostra “Art et Pub” e al Museum of Modern Art di New York in “High and Low”. Nel 1986 è a Cuba ad esporre sul proprio lavoro presso l’Università dell’Avana ed in quell’occasione si esibisce in una performance sulla lacerazione di manifesti nella piazza della città. Nello stesso anno conferisce alla Domus Academy di Milano.  Di seguito realizza le sovrapitture, ispirandosi al tema quanto mai attuale del graffitismo, intervenendo pittoricamente sui manifesti pubblicitari lacerati ed incollati su tela e dal 1987 anche sui manifesti lacerati incollati su supporto metallico in lamiera. Vi traccia scritte anonime, come quelle che si leggono sui muri delle città: segni, messaggi d’amore, scritte politiche, in un doppio messaggio. Presente a Mosca nel 1989, per l’apertura della mostra Orientamenti dell’arte italiana. Roma 1947-1989, nel 1990 è al Centre Pompidou di Parigi nella mostra “Art et Pub” e al Museum of Modern Art di New York in “High and Low”. Nel 1992 riceve da parte del Ministro della Cultura francese, Jack Lang, il titolo di Officiel des arts et desLettres e la laurea honoris causa dall’Università di Catanzaro.
È invitato al Guggenheim Museum di New York nel 1994 in “Italian Metamorphosis“, ancora al Centre Pompidou nel 1996 in “Face à l’Histoire” e nel 1996 al Museum of contemporary art di Los Angeles in “Halls of Mirrors“, una mostra che successivamente viene portata in giro per il mondo, Roma compresa. Al cinema di Federico Fellini dedica nel 1997 il ciclo di opere “Felliniana“.
Nel 1996 l’inaugurazione di una sua mostra, primo caso in Italia, viene diffusa on line su Internet.  Alla fine del decennio, caratterizzato dal rapido succedersi di mostre in ogni parte del mondo, furono organizzate tre importanti retrospettive: al Württembergischer Kunstverein di Stoccarda nel 1998 e, nel 1999, al Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza e al complesso monumentale del S. Giovanni di Catanzaro. Nel maggio 2001 venne inaugurata una grande retrospettiva a Pisa in palazzo Lanfranchi, poi allestita nel museo di Villa Croce di Genova; nel medesimo anno Harald Szeemann selezionò numerose opere che vanno dagli anni Sessanta agli Ottanta per la XLIX Biennale di Venezia.  Nell’aprile 2002 Rotella fu insignito dal presidente della Repubblica della medaglia d’oro per le arti visive.

Mimmo Rotella
Avventuroso 2 (1962)
Decollage , (172 x 124,3 cm)ma
Collezione privata

Le sue opere sono conservate in importanti musei e collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Tra le altre: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e contemporanea e MACRO, Museo di Arte Contemporanea, di Roma; MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto di Rovereto; Museo del Novecento e Gallerie d’Italia di Milano; Peggy Guggenheim Collection di Venezia; Museo Civico di Arte Contemporanea di Gibellina; National Gallery of Art di Washington; The Menil Collection di Houston; LACMA, Los Angeles County Museum of Art; The Solomon R. Guggenheim Museum di New York; The Museum of Art, New York; MUMOK, MuseumModerner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna; Museum Ludwig, Köln; CentrePompidou di Parigi; Sprengel Museum di Hannover; Staatsgalerie Stuttgart di Stoccarda; Kunsthalle Mannheim; LWL-Museum für Kunst und Kultur di Münster; Tate Modern di Londra; Stedelijk Museum di Amsterdam; Les Abbattoirs de Toulouse di Tolosa; Tel Aviv Museum; MuseuColeção Berardo di Lisbona; Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires.

Mimmo Rotella a Piazza del Popolo a Roma nel 1954

Mercato (dopo la brusca frenata quotazioni in ripresa)

Mimmo Rotella rientra a pieno titolo in quel sempre più consistente numero di artisti italiani le cui opere hanno  varcato i confini del mercato nazionale diventando di fatto oggetto del desiderio dei collezionisti di tutto il mondo. Dal 1990 al 2003 il valore delle sue opere è cresciuto del 50%, trascinando con se gli altri esponenti della Pop Art italiana (+20%), Mario Schifano in testa. Un trend positivo che si interrompe alla fine del 2008, con l’inizio di una delle più gravi crisi economiche del nuovo millennio. Tra il 2009 e il 2014 le sue quotazioni infatti perdono oltre il 40% del loro valore di mercato. Solo verso la fine del 2015 i prezzi delle sue opere riprendono lentamente a crescere (+22% rispetto all’anno recedente secondo Artpriice), fino alla battuta record da  Phillips London  – nel febbraio 2016 – quando un suo lavoro storico “Untitled, 1964” un decollage di grandi dimensioni: 203.5 x 223 cm, ha fatto fermare il martello del banditore a 1.404.976 (diritti compresi). Esposta l’ultima volta a Milano nel 2014, in occasione della mostra Mimmo Rotella: Décollages e retro d’affiches di Palazzo Reale, l’Untitled inserito nel catalogo della evening sale di Phillips, è uno dei rari esempi di décollages in cui Rotella si cimenta con le dimensioni dello schermo cinematografico. E lo fa allontanandosi dai décollage più comuni, creati per essere di una dimensione simile a quella dei manifesti dei film. In questa opera datata 1964 l’arista lavora in una scala più ampia (203.5 x 223 cm), alludendo alla presenza dei soggetti proprio come appaiono sul grande schermo. Caratterizzato da una composizione particolarmente equilibrata e armoniosa, l’Untitled “gioca” con quei personaggi e stelle del cinema che, all’epoca, seducevano e facevano sognare tanto il pubblico italiano che quello americano. In questo lavoro di Rotella, tutti i soggetti sembrano impegnati in una conversazione improvvisata: Rock Hudson con Kurt Douglas, CharltonHeston con Sofia Loren, il tutto mentre Dean Martin e Frank Sinatra si godono uno scontro a fuoco tratto da uno dei loro film western più popolari. Allo stesso tempo, i nomi degli attori e titoli di film “lavorano” insieme come in una sorta di poesia visiva. Ma Record a parte, i prezzi medi di aggiudicazione delle sue opere rimangono sempre relativamente contenuti e  raramente, superano i 50.000 euro, anche nel caso di lavori storici. Oltre 4200, ad oggi, i passaggi in asta nelle diverse tipologie con una percentuale di venduto intorno al 60% e un fatturato che nel 2017 ha superato i 2 milioni di euro. Secondo l’indice Artprice, 100 dollari investiti in un’opera di Mimmo Rotella nel 2000 oggi valgono mediamente 235 dollari.

Mimmo Rotella dipinge Venerdì sera il 7 Gennaio 2000, in Germania
(AP Photo/Bernd Kammerer)

Gallerie: In Italia le sue opere sono trattate da Christian Stein Milano (02- 76393301), Cardi  Milano e Londra (02 – 45478189), Robilant+Voena Milano (02 805 6179) Londra (+44 207 409 1540 )St Moritz (+41 81 833 34 36 ) e Studio Marconi Milano (02-29419232). All’estero dalla galleria newyorkese Barbara Gladstone. Le sue opere tuttavia sono reperibili anche in numerose primarie gallerie iitaliane e internazionali.

Prezzi: I suoi decolage storici realizzati negli anni ’60 in galleria hanno prezzi che variano da 100 a oltre 300 mila euro a seconda dei soggetti, delle tecniche e delle dimensioni. Tuttavia nelle aste – a parte alcune battute record ( vedi rubrica Top price di seguito) circolano con quotazioni che raramente superano i 50-70 mila euro. Accessibile a prezzi decisamente sottovaluti la produzione più recente, come per esempio i “frottage” che si possono acquistare tra i 7 e i 15 mila euro.

Top price in asta: Untitled (1964), Pittura , Decollage  di grandi dimensioni: 203,5 x 223 cm, stimato poco più di 500 mila euro è stato battuto  1.404.976 euro ( diritti compresi)da Phillips  London nel febbraio 2016. Il precedente record risale al  2003 e fu realizzato sempre a Londra, da Sotheby’s, da un décollage del 1962, dal titolo “Con un sorriso”. Battuto 732.295 euro, oltre 10 volte le stime.

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