La sua produzione spazia da installazioni multimediali interattive a progetti di arte pubblica monumentali e partecipativi. Allo stesso tempo, il suo lavoro fa riferimento alle “ragioni del fare” soffermandosi sulla gratificazione estetica che deriva dal disegno con una penna Bic. “Il mio percorso e le mie sperimentazioni artistiche – spiega l’artista nello statement pubblicato sul suo sito istituzionale – mi hanno permesso di passare dal carattere bidimensionale dell’arte classica alla multidimensionalità dell’arte connettiva e relazionale, al fine di provocare un’azione socio-politica nel mondo dell’arte. Per essere indipendenti, mentalmente e fisicamente, senza essere soggetti a influenze economiche e politiche, era necessario arrivare alla stratificazione del Progetto Solstizio (www.solstizio.org), con campi multistrato e interconnessi nella vita reale e virtuale. La mia arte è diventata globale e non termina in un progetto definito, piuttosto assume la forma di un social network, dal quale si sviluppano modi diversi di osservazione e azione nelle realtà circostanti “. Il metodo di Stampone si basa infatti sulla catena di relazioni, collaborazioni, connessioni e partecipazioni sviluppate attraverso la rete Solstizio da lui fondata. E in questo contesto si inserisce il concetto di Global Education. Il suo scopo è quello di fungere da catalizzatore per una nuova cultura, una vita activa per formulare traiettorie grammaticali che affrontino e mettano in discussione la comprensione e il disagio del mondo di oggi; di costruire un mondo capace di far rivivere la percezione dell’esperienza all’interno di una nuova dimensione fisica, mentale e interattiva in cui il collettivo abroga la sofferenza dell’individuo solitario e l’arte diventa un agente collettivo grazie al nucleo intimo della nostra esperienza . “In questa cibertà in cui viviamo – sottolinea Stampone – la conoscenza diventa connettiva perché tutti possono interagire, scambiando le proprie esperienze con gli altri in argomenti e aree di interesse comuni”. E “Global Education” è un progetto nato alla luce di questi cambiamenti. Inizia con primer alfabetici disegnati in penna Bic (materiale scolastico per eccellenza), giocando su temi popolari, tag, simboli e immagini – spesso pertinenti a fatti storici o eventi attuali. Seguono mappe concettuali, slogan, installazioni interattive e tour in vari paesi del mondo come quelli organizzati dall’artista per la Biennale di Kochi e l’Havana (2012).
Per Stampone, l’artista deve tornare a porre l’impegno etico prima dell’estetica, l’attivismo politico nel quotidiano e l’urgente necessità di costruire strutture e piattaforme connettive che siano cognitive, tattili e trasfiguranti. Il suo approccio è sfumato e metodico, invitando il pubblico a riflettere su questioni fondamentali come l’immigrazione, l’accesso alle risorse idriche o la guerra attraverso progetti come Greetings from .. (2010 – presente), Architecture of Intelligence (2007 – presente), Acquerelli per non sprecare la vita (2006 – 2012) e perché? (2007 – presente). Secondo lui un artista deve acquisire esperienza in prima linea, condividendo il “dramma sociale” delle persone piuttosto che citare semplicemente collegamenti impersonali a esperienze remote. L’importante – a suo avviso – è demolire i misteri della comunicazione accostando il fascino di un segno savantcon la post-produzione di significati e significanti. Un segno che interpreta file di immagini e simboli scaricati da internet, quell’archivio fluido dei media a cui tutti possiamo attingere, che contiene “Grande Storia” e le infinite storie di ognuno di noi.
Quelle sono le storie che interessano Stampone, ed è per questo motivo che ha ampliato “Global Education” per l’apprendimento pratico, coinvolgendo persone di tutte le età nella creazione di un lavoro. A volte sceglie un tema specifico, altre volte confida nella libera immaginazione delle persone.
In questo senso, l’artista si definisce come una “fotocopiatrice intelligente” perché cattura le esperienze delle persone e le copia su una griglia alfabetica per creare assemblee partecipative dove lui e la comunità usano le associazioni di pensiero laterale per decidere insieme quale parola dovrebbe essere associata a uno specifico Immagine. Ad esempio, l’immagine di un lingotto d’oro è abbinata alla “H” di H2O; l’immagine di Gesù alla “S” di Superman ecc.
Il progetto Global Education consiste in un desiderio di una nuova alfabetizzazione che non viene data e creata da pochi per molti, ma ricreata attraverso la partecipazione attiva delle persone attraverso un alfabeto condiviso. Stampone vivrà in un posto per un po‘(Cina, USA, ecc.) E conoscerà le persone e le scuole locali. È particolarmente interessato alle scuole elementari perché vede nei bambini l’energia di una vita incontaminata e non strutturata. Prende appunti sulle loro storie, poi ritorna nel suo studio per lavorare sulle lettere e sulle mappe nate dall’esperienza. Usa il formato ABC perché cerca di riaprire l’alfabetizzazione dittatoriale a cui siamo stati sottoposti e riscriverlo grazie all’esperienza e all’aiuto degli altri. Stampone chiede ad adulti e bambini locali di aiutarlo, utilizzandoli come un’enciclopedia per ottenere quante più informazioni possibili, interpretando nient’altro che creare un archivio narrativo. Una volta che le lettere sono pronte, le mostra come slogan (ad esempio Arbeit Macht Frei, 2012; Hasta la Victoria Siempre, 2011; Yes We can, 2012 ..) e le georeferenzia sulle sue mappe emotive. Inoltre, con queste stesse lettere crea guide turistiche che frantumano impressioni standard su luoghi specifici mettendo in relazione le esperienze delle persone locali coinvolte. Il dizionario Global Education contiene oltre 100.000 immagini elencate in ordine alfabetico, ciascuna corrispondente a un singolo partecipante. Un atlante di emozioni, con il nome e il cognome di ogni persona che ha contribuito al ripristino della geografia mondiale contro qualsiasi tipo di dittatura visiva. Un dizionario costituito da esperienze di persone, create con un alfabeto personalizzato che riscrive pensieri, luoghi e storie. Il workshop – secondo Stampone – è una parte essenziale ed integrante di un progetto complessivo dedicato alla formazione, all’educazione e all’insegnamento dell’arte e della vita di oggi, ma anche alla creazione di un percorso costruttivo con un’impronta transnazionale e babeliana che porta i problemi, le gioie e i dispiaceri della vita quotidiana in vista.
Giuseppe Stampone (Cluses, Francia 1974)
La produzione artistica di Stampone, che vive e lavora tra Roma e Bruxelles, spazia dalle installazioni multimediali ai disegni realizzati con la penna Bic, una tecnica comune a molti dei suoi progetti. In un momento di crescente vigilanza pubblica, la sua arte è sfacciatamente una potente forma di protesta politica. Si sforza continuamente di introdurre un’agenda socio-politica alternativa attraverso le sue opere d’arte e gli interventi basati sulla comunità. Il suo approccio è sfumato e metodico, invitando il pubblico a meditare su questioni fondamentali come l’immigrazione, l’acqua e la guerra, anche se si trovano a dover sopportare i disastri naturali ei disastri umani che sembrano abbondare oggi. Dopo gli studi ha fondato la rete Solstizio (www.solstizio.org) co-finanziata dall’Unione Europea e sviluppata in diversi Paesi del mondo. Solstizio è un progetto basato su interventi artistici a cui prendono parte le nuove generazioni e si occupa di temi contemporanei globali, come l’ambiente, i conflitti sociali e le economie sostenibili. La rete si basa sulla collaborazione di artisti, curatori d’arte, intellettuali, architetti, sociologi e università, musei, associazioni, fondazioni, ONG, istituzioni pubbliche e private. Le azioni principali di Solstizio sono dirette ai programmi dell’UE basati su progetti artistici innovativi a sostegno degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite (Arte e terra e Weare the Planet). In Solstizio Stampone ha realizzato installazioni artistiche in spazi pubblici con la partecipazione di 30.000 cittadini provenienti da 10 Paesi del mondo. Stampone collabora con diverse università come la Fine Academy di Urbino (Italia), dove insegna “Tecniche e Tecnologie delle Arti Visive”, Università IULM di Milano, l’Università Federico II di Napoli e il Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia di Toronto. Elabora interventi di ricerca e sperimentazione sull’arte e sui nuovi media con Alberto Abruzzese e Derrick De Kerckhove. Nel 2013 è stato affiliato alla Fellowship all’American Academy di Roma e ha vinto l’Art Residency al Young Eun Museum of Contemporary Art (YMCA), Gwangju, Corea del Sud.
Attività espositiva
Il lavoro di Giuseppe Stampone è stato esposto in Biennali d’arte, musei e fondazioni internazionali tra cui: 56a Biennale di Venezia (2015); Biennale di Kochi-Muziris (2012); 11a Biennale di L’Avana (2012); Biennale di Liverpool (2010); 14 e 15 Quadriennale di Roma (2004-2008); MIT Museum, Boston (2016); American Academy in Rome (2008-2013-2014-2015); Gwangju Museum of Art Kunsthalle, Gwangju, Corea del Sud; WilfredoLam Contemporary Art Center, La Havana; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma; MACRO – Museo di arte contemporanea, Roma; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Palazzo Reale, Milano; Triennale Bovisa, Milano; Cabaret Voltaire, Zurigo; GAMeC – Galleria di arte moderna e contemporanea, Bergamo; The Invisible Dog Art Center, Brooklyn – New York.
Tra le fondazioni e le collezioni pubbliche in possesso di lavori di Giuseppe Stampone ci sono: Fondazione Biennale Kochi-Muziris, Kochi (India); Sidney Biennial Foundation, Sidney; Fondazione La Quadriennale, Roma; MACRO – Museo di arte contemporanea, Roma; Phelan Foundation, New York; Museo GAMeC, Bergamo (I); Wilfredo LAM, Museo di arte contemporanea, L’Avana; Fondazione Birbragher, Bogotà (Colombia); Collezione La Farnesina, Roma; Fondazione La Gaia, Busca (CN), I; Museo di arte contemporanea L.Pecci, Prato.
Per approfondimenti
Mercato
Trattato principalmente sul mercato primario da gallerie molto attive che espongono le sue opere, oltre che nelle loro sedi, nelle principali fiere internazionali. Poco più che quarantenne può già contare su un curriculum espositivo di tutto rispetto che sta attirando l’attenzione dei collezionisti più attenti e informati. A questo si aggiunge l’interesse di istituzioni pubbliche e private che hanno inserito opere di Stampone nelle loro collezioni permanenti e l’ottimo lavoro svolto dalle sue gallerie di riferimento.
Gallerie: in Italia il suo lavoro è rappresentato da Prometeogallery di Ida Pisani con sedi a Milano e Lucca (www.prometeogallery.com – tel 0283538236). All’estero lavora con Marie-Laure Fleisch di Bruxelles (www.galleriamlf.com) e The Pool di New York (www.thepoolnewyorkcity.com).
Prezzi: a seconda delle tipologie delle tecniche e delle dimensioni le sue quotazioni possono variare sensibilmente: i disegni singoli su carta da 3 a 10 mila euro mentre quelli su tavola superano i 10 mila euro; le sue “Mappe emotive” tra 20 e 50 mila euro; gli “Abbecedari” tra 25 e 35 mila euro. Le sculture partecipative costano intorno ai 15 mila euro.