La Galleria parteciperà con una selezione d’opere di diversi artisti dal XVI al XX secolo, tra le quali spiccano: Ritratto di giovinetta di Ubaldo Gandolfi, Ritratto maschile di profilo di Giuseppe Molteni, Autoritratto al cavalletto di Felice Giani e 5 Teste di cavallo dalle stanze di Raffaello in Vaticano, di Auguste Jean-Baptiste Vinchon.
AUGUSTE JEAN-BAPTISTE VINCHON (1789 – 1855)
Testa di cavallo dalle Stanze di Raffaello in Vaticano, 1815-1817 – Olio su carta riportata su tela, 60 x 74 cm
Il dipinto – facente parte di una collezione di cinque olii su carta con studi di teste di cavalli dalle Stanze di Raffaello in Vaticano – è uno studio della testa del cavallo dell’imperatore Costantino, che si trova al centro del grande affresco della Battaglia di Ponte Milvio di Costantino contro Massenzio della cosiddetta Sala di Costantino, l’ultima delle quattro Stanze Vaticane di Raffaello,dipinta dai suoi allievi subito dopo la morte dell’Urbinate.
Vinchon fu tra i maggiori pittori di storia e di ritratto della Francia della Restaurazione, l’esecuzione del dipinto risale probabilmente al biennio 1815-1817, ossia il periodo di permanenza a Roma in qualità di vincitore del prestigioso Prix de Rome, bandito dall’Academie Royale di Parigi nel 1814.
Inoltre, in via del tutto eccezionale, sarà esposta una scultura: Loth e le figlie fuggono da Sodoma di Giovanni Battista Foggini.
Giovanni Battista Foggini (1652-1725)
Loth e le figlie fuggono da Sodoma circa 1680-90
Il rilievo di terracotta rappresenta l’episodio dalla Genesi in cui Lothe le sue figlie stanno lasciando la città di Sodoma scortate da due angeli. Lo scultore rappresenta Loth, le sue figlie e i due angeli in altorilievo sulla sinistra, mentre la moglie di Loth e la città in fiamme sono rappresentate sul lato destro e sullo sfondo, tramite un sottile stiacciato.
Questo rilievo delicatamente modellato è il pendant di un altro delle stesse dimensioni custodito al Royal Ontario Museum, Toronto (inv. 975.329; 40 x 93 cm) rappresentante anch’esso una scena della Genesi, Il sacrificio di Noè, che mostra Noè inginocchiato in primo piano dinanzi ad un altare.
Questo rilievo, similmente a quello nel museo di Toronto, presenta uno stile di modellato tipico del Foggini e mostra chiaramente il suo apprendistato a Roma presso Ciro Ferri ed Ercole Ferrata. I lavori furono probabilmente eseguiti fra il 1680 e il 1690, un momento in cui in Foggini è molto presente l’influsso del suo apprendistato romano ed in cui è coinvolto nella decorazione di numerose cappelle private e palazzi a Firenze.
L’opera in questione fu studiata già nei primi anni ’90 da Charles Avery e da Andrea Bacchi, i quali entrambi confermarono l’attribuzione a Giovan Battista Foggini sostenuta recentemente anche da Kira d’Alburquerque, l’esperta di riferimento dello scultore, che ha studiato l’opera.
Dal 1987, Maurizio Nobile si dedica alla ricerca di opere d’arte d’eccezione ed è attivo a Bologna, con la galleria aperta al numero 19/a di piazza Santo Stefano, e a Parigi, dal 2010, al 34 di rue de Penthièvre.
La Galleria Maurizio Nobile tratta dipinti, disegni e sculture dal XVI al XXI secolo e, da sempre, prende parte ai più prestigiosi saloni italiani e stranieri, come la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, la London Art Week o il Salon du Dessin di Parigi.