Europa, giovani, donne, sostenibilità, educazione. E soprattutto un Partito democratico nuovo, che metta insieme “anima e cacciavite” e superi le correnti. Enrico Letta nel suo discorso programmatico da nuovo segretario del Pd (eletto con 860 Sì, 2 No e 4 astensioni) ha messo subito le cose in chiaro: “Il Governo Draghi è il nostro Governo, ma l’orizzonte è il dopo, sono le elezioni politiche, e io non sono qui per guidare una sconfitta”. Serve un nuovo Pd, non (solo) un nuovo segretario, è un altro dei concetti centrali espressi dall’ex premier, che ha fatto intendere che per vincere serve di nuovo “una coalizione di centrosinistra allargata, della cui leadership si faccia carico il Partito democratico. Senza coalizione non si vince, come ci ricordano le esperienze del 1996 e del 2006, entrambe con Romano Prodi al timone”.
Per costruire questa coalizione di centrosinistra, Letta ha detto che dialogherà con tutti, da Leu a Italia Viva e anche col Movimento 5 Stelle ora guidato da Giuseppe Conte. Non ci sono dunque pregiudiziali, ma Letta ha sottolineato l’importanza di ritrovare un’identità: “Identità, diceva Sartre, è per metà quello che siamo, per metà come ci vedono gli altri. Conta molto l’immagine che diamo all’esterno, e in questi anni abbiamo dato l’immagine di una Torre di Babele”. Per ritrovare questa identità la priorità indicata dal nuovo segretario, che ha anche lanciato due settimane di confronto con i circoli, è il contatto col territorio: “E’ la nuova sfida ma anche quella vecchia, perché lo abbiamo sempre fatto, anche se talvolta, come ci è stato detto, siamo stati il partito delle Ztl. Dobbiamo ritrovare il dialogo sociale ed essere un partito di prossimità: il nostro obiettivo è essere alternativi alla destra e sfidare la Lega sul territorio, perché possiamo farlo”.
Dialogo sociale significa soprattutto giovani e donne. “Sulla parità di genere abbiamo un problema, mentre sui giovani voglio dire che il Pd non deve parlare ai giovani, ma deve far parlare i giovani”, ha aggiunto Letta nel suo intervento durato oltre un’ora, durante il quale ha ricordato la vicenda di Patrick Zaky e proposto di allargare il diritto di voto ai maggiori di 16 anni. Infine, alcune considerazioni riguardo all’Europa e agli scenari internazionali: Letta ha ricordato che quest’anno l’Italia presiede il G-20 e al centro dell’agenda ci sarà la salute. Il sostegno al Governo Draghi continuerà ad essere forte e anche l’orientamento europeista, anche se tuttavia il nuovo segretario ha tenuto ad aggiungere che “serve un nuovo patto di stabilità europeo. Non più basato su parametri finanziari, ma sulla sostenibilità. Dove per sostenibilità si intende ambiente ma anche coesione sociale”.